Titolo dell’opera: Giove bacia Ganimede
Autore: Raffaele Sinibaldi, detto Raffaello da Montelupo (1505-1566)
Datazione: 1550 ca.
Collocazione: Oxford, Ashmolean Museum
Committenza:
Tipologia: Disegno
Tecnica: Penna su carta
Soggetto principale: Giove bacia Ganimede
Soggetto secondario:
Personaggi: Giove, Ganimede
Attributi: Aquila, folgori (Giove); elmo alato (Ganimede)
Contesto: Scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: www.wikipedia.org/wiki/ganimede_(mitologia)
Bibliografia: http://www.ashmolean.org/
Annotazioni redazionali: Di questo disegno attribuito a Raffaele Sinibaldi, meglio noto come Raffaello da Montelupo, le poche notizie note sono quelle messe a disposizione dell'Ashmolean Museum di Oxford, che attualmente lo conserva. Il catalogo virtuale del museo, fornisce esclusivamente le informazioni essenziali su tale disegno; infatti informa i lettori: del probabile autore (Raffaele Sinibaldi), della presunta datazione fatta risalire alla metà del 1500; nonché del titolo con il quale questo disegno è catalogato nel museo fin dal suo arrivo negli anni '30 del 1900: "Giove bacia Ganimede". A questo possiamo aggiungere che, avendo il Sinibaldi dedicato la sua vita alla scultura, insieme al suo amico e maestro Michelangelo, è possibile ipotizzare che questo disegno fosse stato realizzato come "bozzetto" per un complesso scultoreo (mai eseguito in seguito). Seguendo le fonti letterarie che trattano del mito di Ganimede e che parlano dell'esplicito intento passionale che spinse Giove al rapimento del giovane, non stupisce il chiaro atteggiamento amoroso fra i due protagonisti della storia che vediamo nel disegno. Più (Ganfc28; Ganfr14) o meno esplicitamente (Ganfc31), tutte le fonti parlano della relazione amorosa intrapresa fra i due, e l'iconografia scelta dal Sinibaldi per quest'opera non lascia spazio a dubbi. Sono evidenti gli attributi utilizzati dall'artista per Giove: corporatura possente, proporzioni più grandi rispetto a quelle usate per il ragazzo, l'aquila sotto di lui e le folgori al suo fianco. Al contrario, per individuare l'identità del giovane, abbiamo un solo elemento: un elmo alato. Nessuna delle fonti letterarie descrive l'abbigliamento di Ganimede per il suo nuovo ufficio olimpico, ma è noto che questo attributo venisse regolarmente utilizzato dagli artisti per identificare Ganimede. Infine, possiamo notare una forte somiglianza fra il “bozzetto” del Sinibaldi e il “Bacio fra Giove e Cupido” affrescato da Raffaello Sanzio nella Loggia di Amore e Psiche di villa Farnesina a Roma (1515-17); le due opere risultano speculari, tanto che non è da escludere che il Sinibaldi si sia ispirato direttamente al disegno del grande maestro.
Silvia Simonetti