Ideatrice responsabile del progetto ICONOS prof. Claudia Cieri Via titolare della cattedra di Iconografia e Iconologia del Dipartimento di Storia dell'Arte della Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università di Roma "La Sapienza".
Coordinatrice del progetto ICONOS: Nicolette Mandarano
Redazione scientifica Iconos: Claudia Cieri Via, Nicolette Mandarano, Giulia Masone, Chiara Mataloni, Francesca Pagliaro, Silvia Trisciuzzi
Per la sezione Progetti: Erika Izzi, Daphne Piras
Per la gestione del sito: Chiara Mataloni, Francesca Pagliaro e Nicolette Mandarano
Hanno collaborato: Antonio Caterino, Anna Cola, Anna Gentili, Dario Iacolina, Giovanna La Padula, Valentina Leonardi, Daphne Piras, Lorenzo Riccardi, Elisa Saviani, Stefania Tullio Cataldo e Tiziana Villani
Viaggio interattivo nelle Metamorfosi di Ovidio
Il progetto ICONOS nasce da una esigenza di catalogazione iconografica dei soggetti profani - ed in particolare mitologici - nell'ambito degli studi storico-artistici. Riconoscere un determinato soggetto mitologico di un'opera figurativa presuppone una conoscenza non soltanto artistico-visiva, ma anche letteraria. I repertori esistenti forniscono però indicazioni soltanto parziali sulle origini, gli sviluppi e la diffusione di un tema mitografico e raramente collegano tra loro la tradizione iconografica e quella testuale.
ICONOS è stato progettato per giungere alla costituzione di un nuovo repertorio mitologico relativo sia alle immagini - per l'arco temporale che va dall'antichità al XVIII secolo - che ai testi: classici, medioevali e rinascimentali. Tale repertorio non si limita però ad avere fini di catalogazione, ma costituisce piuttosto - ed in questo deve cogliersi il suo maggiore punto di forza - una base cognitiva volta a facilitare e stimolare la ricerca in diversi ambiti disciplinari: dall'archeologia alla filologia, dalla letteratura alla storia dell'arte.
La tendenza alla codifica sistematica, attraverso processi di elaborazione informatici tesi a raccogliere, organizzare e selezionare una vasta mole di dati, può apparire in parte limitativa e deviante rispetto alla tradizionale logica della ricerca umanistica. Nondimeno, il progetto ICONOS si pone nell'ottica di giungere a costituire un vero e proprio sistema informativo specializzato che, pur originato dalla finalità primaria di fornire una serie di informazioni necessarie allo studio delle immagini mitologiche nell'ambito della tradizione storico-artistica, faccia al tempo stesso da volano alla formulazione di ipotesi e metodi di ricerca, sviluppando in particolare il rapporto tra testi e iconografie e ricercando, attraverso l'esame della tradizione mitologica, le ragioni interne di determinate immagini e di opere d'arte figurative. Ripercorrere le vicende di un mito, attraverso il suo sviluppo in seno alle diverse tradizioni artistiche, letterarie e culturali, servirà inoltre a facilitare una spiegazione di tutto l'apparato simbolico degli attributi, degli oggetti o dei contesti che possono riscontrarsi nelle diverse immagini.
Alla base del progetto ICONOS vi è una ricerca che prende le mosse dall'analisi delle Metamorfosi di Ovidio, opera come si sa fondamentale per la produzione iconografica (considerando che circa un 80% della materia mitologica ispira la produzione artistica), specie in età umanistica e rinascimentale, la cui struttura narrativa, organizzata per episodi mitologici spesso tra loro connessi, è incentrata sul topos della trasformazione.
In età umanistica, la fortuna delle Metamorfosi faceva seguito ad una certa diffusione che si era avuta nei codici medioevali, dove versioni moralizzate del testo classico erano fortemente indicative di quella cultura che si proiettava con una certa continuità nell'età successiva, per sopravvivere anche, fra Cinquecento e Seicento, nei testi di mitografia e di emblematica degli umanisti. Tali testi, riassumendo tutta la tradizione delle cultura umanistica, offrivano infatti una reinterpretazione in chiave non sempre filologica, recuperando in certi casi anche quelle forme di moralizzazione che avevano caratterizzato la cultura medioevale. La tradizione iconografica classica dei miti, sopravvissuta in alcuni casi nell'età medioevale, trovava così un'ampia diffusione nella cultura umanistica, sia pur con rielaborazioni e contaminazioni diverse, anche grazie alla comparsa, a partire dalla fine del Quattrocento, di numerose edizioni illustrate delle Metamorfosi. Circa una trentina sono le differenti edizioni del testo di Ovidio, la metà delle quali riferite all'età antica e le altre distribuite più o meno equamente tra le edizioni medioevali e quelle umanistiche.
La ricerca che si trova alla base del progetto ICONOS, pur concepita ed orientata in origine - come si è detto - per il campo storico-artistico, e rispondente all'esigenza preliminare di poter disporre di un repertorio iconografico organizzato per temi mitologici derivati dalle Metamorfosi di Ovidio, era al tempo stesso finalizzata all'individuazione, alla conoscenza e allo studio dei soggetti rappresentati nelle opere figurative. Ciò non soltanto per fornire ad esse un adeguato supporto "ausiliario", ma anche, e piuttosto, per promuovere e indirizzare una ricerca più esaustiva, che si integrasse sia con la struttura culturale, che si trovava alla base delle scelte tematiche per le singole opere, sia con la struttura compositiva, in rapporto alla dinamica dell'immagine, ai fini di una conoscenza contestuale dell'opera figurativa in quanto fenomeno storico-artistico. Essenziale era, in quest'ottica, prevedere per ciascun episodio mitologico rappresentato, la lectio fornita per esso dalle diverse edizioni dell'opera letteraria.
Nella sua realizzazione definitiva ICONOS prevede dunque un corpus che raccoglie circa 200 episodi mitologici indicizzati, cui si collegano oltre 8000 immagini di opere d'arte selezionate per soggetti derivati dalle Metamorfosi, di cui circa un sesto "mappate" (vedi oltre Laboratorio) , nonché la versione in full-text della versione originale in latino dell'opera di Ovidio, oltre ad alcune delle principali edizioni in volgare, come Le Trasformazioni di Ludovico Dolce (Venezia, 1558) e dei più importanti trattati di mitografia, come Le Immagini degli dei degli antichi di Vincenzo Cartari (Venezia,1556).