21: Diana e Atteone

Titolo dell'opera: Storia di Diana e Atteone

Autore: Francesco Mazzola, detto il Parmigianino

Datazione: 1522-24

Collocazione: Fontanellato, Rocca Sanvitale, saletta di Diana e Atteone, parete Est

Committenza: Gian Galeazzo Sanvitale (?) ePaola Gonzaga

Tipologia: dipinto

Tecnica: affresco

Soggetto principale: Atteone, scoperta Diana al bagno, viene trasformato in cervo

Soggetto secondario: due ninfe seguaci di Diana assistono alla scena

Personaggi: Diana, Atteone, ninfe,

Attributi: mezzaluna (Diana); arco, frecce, testa di cervo (Atteone)

Contesto: scena all’aperto nei pressi di una fontana

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.comune.fontanellato.pr.it/turismo/parmigianino/lato_est.htm

Bibliografia: Ghidiglia-Quintavalle A., Il “Boudoir” di Paola Gonzaga, signora di Fontanellato, in “Paragone”, 18, 1967, 209, pp. 3-17; Klossoski P., Il bagno di Diana, Ed. Franco Maria Ricci, Milano 1983; Fagiolo Dell’Arco M., Il Parmigianino. Un saggio sull’ermetismo del Cinquecento, Bulzoni, Roma 1970, pp. 35-41 e 253-256; Davitt Asmus U., Fontanellato II. La trasformazione dell’amante nell’amato. Parmigianino Fresken in der Rocca Sanvitale, in “Mitteilungen der kunsthistorisches Institut in Florenz”, 31, 1987, pp. 3-57; Cieri Via C., Vita e morte negli affreschi di Parmigianino a Fontanellato, in Problemi teorici e Proposte iconologiche. Il mito di Diana nella cultura umanistica, Il Bagatto, Roma 1991, pp. 77-80; Arasse D., Parmigianino au miroir d’Acteone, in Andromède ou le hèros à l’èpeuve de la beauté, Acte du colloque international, Musée du Louvre, Paris 1996, pp. 257-279; Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi, decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, pp. 200-201

Annotazioni redazionali: Sulla parete Est è raffigurato il momento in cui Atteone scopre involontariamente il bagno di Diana; l’abbigliamento del cacciatore è identico a quello della ninfa della parete precedente, così come femminile è la struttura fisica delle braccia e delle mani (Cfr.scheda opera 20). Diana in compagnia delle sue ninfe si sta purificando in una fontana dopo la caccia. Sulla testa della dèa è visibile la falce lunare, suo attributo; una delle sue compagne tiene in mano due libri. Diana è colta nel momento in cui, per punirlo, spruzza dell'acqua sul volto di Atteone che inizia a trasformarsi in cervo; la metamorfosi è ad uno stadio ancora iniziale, il cacciatore infatti è raffigurato con la testa cervina e il corpo umano. A differenza del passo ovidiano, dove si parla di una sorgente naturale, qui troviamo una fontana, simbolo di uno spazio sacro, élitario, che potrebbe assumere i caratteri tipici dello studiolo umanistico. Questo livello intellettuale si individua nella stessa conformazione della sala (in origine completamente isolata dall’esterno) e nella presenza dei libri sulla fonte accanto alle ninfe (Cieri Via, 1991).Rispetto alla lettura iconologica del ciclo, per cui si rimanda alla scheda opera 20, lo spruzzo d’acqua di Diana assume il valore simbolico di un gesto battesimale, che preannuncia tanto la morte di Atteone, quanto quella del figlio di Galeazzo Sanvitale e di Paola Gonzaga. Per una trattazione generale della Rocca di Fontanellato e del ciclo di affreschi si veda la scheda opera 20.

                                                    Chiara Mataloni