Carmina

"...Insieme a lui (Iacco), in preda al delirio, si dimenano le menadi, gridando frementi Eu-hoè, agitando la testa. C'è chi scuote i pampini dei tirsi, chi brandisce un vitello fatto a pezzi, chi si attorciglia sulla testa serpenti, chi inneggia agl oggetti del culto nascosti nel mistero delle ceste che gli estranei non profanano. Agitano le mani, battono i tamburi, stridono i cembali, e rimbombano i corni, lacerante sibila il flauto..."

(Catullo, Carmina, 64)