"Madri e spose... invocano Bacco chiamandolo Bromio, Lieo, figlio del fuoco, nato due volte, unico ad avere due madri. E a questi nomi aggiungono Niseo, Tioneo l'intonso, Leneo, inventore dei piaceri che dà la vite, Nictelio, padre Eleleo, Iacco e Euhan, insomma tutti gli infiniti nomi che tu, libero, hai tra le genti di Grecia. Intramontabile è la tua giovinezza: tu eterno fanciullo, tu che bellissimo in alto nel cielo catturi gli occhi; quando ti presenti senza corna, il tuo capo ha la grazia di una vergine; vinto hai l'Oriente sino al punto estremo in cui l'India ambrata è bagnata dal Gange. Tu i sacrileghi Penteo e Licurgo, armato d'ascia, colpisci a morte, venerabile nume, e a mare getti i marinai etruschi; tu a una pariglia di linci sproni il collo screziato con freni colorati. Ti seguono satiri, baccanti e il vecchio che ebbro sostiene col bastone le membra vacillanti e che a malapena si regge sulla groppa del suo asinello. Ovunque tu passi, col clamore dei giovani risuonano grida di donna, tamburelli percossi col palmo della mano,bronzi concavi e flauti di bosso forati lungo l'asse."
(Metamorphoseon Libri IV, vv. 9-30)
"Se volessimo enumerare i tuoi anni e i tuoi meriti, le gesta supererebbero gli anni. Per te, fortissimo eroe, facciamo pubblici voti, e in tuo onore beviamo questo vino."
(Metamorphoseon Libri VII, vv. 448-450)
"Non contento di ciò, Bacco abbandonò anche quelle contrade e con seguaci più miti si recò nei vigneti del suo Tmolo, vicino al Pactolo, fiume che a quel tempo non era ancora aurifero e non era fonte di cupidigia per la sua sabbia preziosa. Lì si radunò il suo solito seguito di Satiri e Baccnti;mancava solo Sileno."
(Metamorphoseon Libri XI,vv.85-90)
"L'India, vinta da Bacco, il dio dei pampini, gli donò delle linci..."
(Metamorphoseon Libri XVI, vv. 413)