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GABRIELLO SYMEONI, La vita et Metamorfoseo d’Ovidio, Lione, XIV, p. 182
Sibylla Cumana amata da Febo impetra di vivere a misura della polvere che haveva in mano
Misero l’huom, ch’in se stesso si fida,
et di ciò, ch’ei desia, non prende cura.
La Sibylla ch’in sen di Cuma annida
gl’anni suoi con la rena in man misura,
essaudita da Febo (come Mida
da Bacco) piange poi di sua sventura,
et duolsi (tanto l’invecchiar l’annoia)
ch’l suo fosse desio non vuol che muoia.