67: Aci, Galatea e Polifemo

Titolo dell’opera: Trionfo di Galatea

Autore: Artemisia Gentileschi

Datazione: 1645 - 1650

Collocazione: The Saul P. Steinberg Collection  New York

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela

Soggetto principale: Galatea

Soggetto secondario: tritoni

Personaggi: Galatea e tritoni

Attributi: manto, conchiglia carro, corallo, orecchino perla (Galatea)

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Biblografia: De Dominici B., Vite dei Pittori, scultori ed architetti Napoletani, vol 3, Tipografia Trani, Napoli 1844; Percy & Lurie, Bernardo Cavallino of Naples 1616 – 1656, The Cleveland Museum of Art and Kimbell Art Museum 1984; Grabski J., On Seicento Painting in Naples: Some observations on Bernardo Cavallino, Artemisia Gentileschi and Others, in Artibus et Historiae 6, n. II, 1985, pp. 23 – 63; Garrard M. R., Artemisia Gentileschi, The Image of Female Hero in Italian Baroque Art, Princeton University Press 1989; The Oxford guide to classical mythology in the arts 1500 -1990, University Press, Oxford 1993; Banti A., Artemisia Gentileschi, Bompiani, Milano 1999; Bissell Ward R., Artemisia Gentileschi and the autority of art, The Pennsylvania State University Press 1999.

Annotazioni redazionali: Questo dipinto, una volta attribuito a Bernardo Cavallino, è stato restituito recentemente ad Artemisia Gentileschi. Josef Grabsky propone che questo dipinto rappresentante il trionfo di Galatea possa essere identico al perduto dipinto fatto da Artemisia per il suo mecenate siciliano Antonio Ruffo nel 1649. Dal momento che questo quadro non corrisponde con le descrizioni dell’inventario di Ruffo, in particolare per le dimensioni che si presentano inferiori, Grabsky suggerisce una riduzione del dipinto in esame. Tale ipotesi è smentita da un esame dei bordi del dipinto che confermano l’originalità della composizione. Altro suggerimento di Grabsky è che Artemisia abbia realizzato la tela in collaborazione con Bernardo Cavallino: Artemisia si sarebbe occupata della figura femminile al centro, mentre secondo Garrard sarebbero da attribuirle anche i delfini, la conchiglia cocchio e il suo carico di corallo. Comunque ad Artemisia fu chiesto di dipingere al più presto un’altra Galatea per un altro (non nominato) mecenate dopo che Ruffo ebbe ricevuto il suo dipinto, che risulta perduto. Artemisia può avere, dunque, dipinto una replica più piccola o una variante assistita dal Cavallino.

Marisa Libertino