
Titolo dell’opera: Galatea e Polifemo
Autore: Giovanni Lanfranco
Datazione: 1620
Collocazione: Roma, Galleria Doria Pamphily
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (146 x 195 cm. circa)
Soggetto principale: Galatea
Soggetto secondario: Polifemo
Personaggi: Galatea, Polifemo, tritoni, nereidi, amorini
Attributi: manto (Galatea), occhio, zampogna (Polifemo)
Contesto: paesaggio marino
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Safarik E. A.-Torselli G., La Galleria Doria Pamphilj a Roma, Roma 1982; The Oxford guide to classical mythology in the arts 1500–1990, University Press, Oxford 1993; Negro E., Giovanni Lanfranco, in La scuola dei Carracci, i seguaci di Annibale e Agostino, Artioli, Modena 1995, pp. 171–183; Schleier E., Giovanni Lanfranco, un pittore barocco fra Parma, Roma e Napoli, Electa, Milano 2001.
Annotazioni redazionali: Nel dipinto Galatea si trova raffigurata in mare, sostenuta da un tritone e una nereide tra le onde. Con il braccio sinistro abbraccia il tritone, quello destro è libero e si adagia alla coscia. Mentre le sue gambe incrociate sfiorano il delfino che li conduce. E’ avvolta da un manto, che sopra di lei forma una vela e viene ripreso all’estremità con le dita dalla nereide collocata alla sua destra. Il capo è voltato verso destra, in direzione di Polifemo che è sdraiato sopra una roccia e sta suonando con la zampogna una canzone in onore di Galatea. Davanti al gruppo principale con Galatea: un amorino seduto sul dorso di un delfino, è voltato verso la ninfa, sotto di lui un altro amorino si aggrappa per salire sul delfino. Dietro un tritone è rappresentato girato verso l’orizzonte, dandoci l’impressione di una continuità del corteo marino.
Marisa Libertino