Titolo dell’opera: Galatea e Aci
Autore:
Datazione: 1522
Collocazione: Nicolò degli Agostini, Tutti li libri di Ovidio
Committenza:
Tipologia:
Tecnica: incisione
Soggetto principale: Polifemo
Soggetto secondario: Galatea, Aci
Personaggi: Galatea, Aci, Polifemo
Attributi: occhio, zampogna, bastone (Polifemo)
Contesto: paesaggio marino
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Nicolò degli Agostini, Tutti li libri di Ovidio, Venezia 1522; Cieri Via C., Le favole antiche, produzione e committenza a Roma nel 1500, Bagatto, Roma 1996, pp. 93–96.
Annotazioni redazionali: In questa incisione vi è l’accostamento in unico riquadro di due diversi momenti del mito. La lettura avviene da sinistra verso destra. Seduto sopra una roccia c’è Polifemo, riconoscibile dal suo unico occhio, intento a suonare con la zampogna, una canzone per Galatea. Appoggiato per terra giace l’albero di pino di cui parla Ovidio nelle Metamorfosi, che per le grandiose dimensioni di Polifemo funge da bastone. In riva al mare stanno abbracciati Galatea e Aci. Segue di nuovo la figura del Ciclope, raffigurato in piedi frontalmente, con la gamba destra piegata in avanti in modo da scaricare tutto il suo peso a terra e poter lanciare con più forza il sasso verso Aci. Il Gigante si vuole così vendicare di Aci, il pastore scoperto in compagnia di Galatea. Nelle onde del mare si intravede il viso di Galatea, che si è allontanata per sfuggire al pericolo.
Marisa Libertino