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GIOVANNI BOCCACCIO, Genealologie Deorum Gentilium, Libro 8, XIV, Aci, figlio di un Fauno:

 

  1. Aci fu figlio di Fauno e della ninfa Simetride, come chiaramente scrive Ovidio, dicendo : "Aci era nato da Fauno e da una ninfa nata dal Simeto". Di lui è narrata da Ovidio la favola che amò la ninfa siciliana Galatea e da lei fu amato ecc. ( come sopra si è detto di Galatea).
  2. Ma poiché si coglie un significato della favola diverso da quello che si è detto sopra, è sembrato opportuno collocarlo qui. Dice dunque Teodonzio che il Ciclope fu tiranno in Sicilia, che aveva molte pecore, dal cui latte erano assai accresciute le sue sostanze; e perciò si dice che Galatea, cioè la dea del latte, lo amasse. Teodonzio dice che Galatea amò Aci, perché dalla umidità deriva il latte. Ma poiché le acque del fiume Aci hanno le proprietà di seccare le mammelle delle pecore che lo bevono, non solo il Ciclope comandava che da quel fiume in un certo tempo dell’anno fossero allontanate le gregge, ma talvolta tentò, deviandone ruscelli, di vuotarlo e di seccarlo; e tuttavia inutilmente.
  3. Io poi non credo che questo fosse figlio del re Fauno, ma forse di un altro uomo nobile, così chiamato; o che invece sia stato uno di quelli che preferirono dirsi figli dei Fauni piuttosto che degli uomini.