
Titolo dell’opera: Contesa tra Apollo e Marsia
Autore: Bonifazio dei Pitati (1487-1553)
Datazione: 1540 ca.
Collocazione: Venezia, Gallerie dell’Accademia
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tavola (41 x 118 cm)
Soggetto principale: Esibizione di Marsia, Apollo lo ascolta insieme a Pan e Mida
Soggetto secondario: Minerva trova la zampogna
Personaggi: Marsia, Apollo, Pan, Mida, Minerva
Attributi: flauto (Marsia); lira (Apollo); siringa (Pan); orecchie d’asino (Mida)
Contesto: scena all’aperto con tempio sullo sfondo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Gentili A., Da Tiziano a Tiziano Mito e allegoria nella cultura veneziana del Cinquecento, Feltrinelli Editore, Milano 1980, pp. 147-158, n. 7;Richardson F.L., Andrea Schiavone, Clarendon Press, Oxford 1980, p. 201, fig. 236
Annotazioni redazionali: A lungo questo dipinto è stato attribuito ad Andrea Schiavone (1510/15-1563) mentre secondo il Richardson è stato eseguito da Bonifazio dei Pitati, maestro dello Schiavone. Come in molte altre opere del 400 e 500, qui siamo in presenza di due miti distinti che però vengono associati: il primo è narrato da Ovidio nel VI libro delle Metamorfosi ossia la gara tra Apollo e Marsia, mentre il secondo si trova nell’XI libro ed è la gara tra Apollo e Pan alla quale assiste Mida. Molti artisti, basandosi su fonti testuali che confondono i due miti, hanno inserito la figura di Mida all’interno della contesa tra Apollo e Marsia e quindi la punizione del re avviene in conseguenza dell’errato giudizio in merito a questa esibizione e non a quella con Pan; l’artista veronese, invece, crea una nuova versione molto originale: egli rappresenta i protagonisti delle due vicende nella stessa composizione. Al centro, seduti su una roccia, ci sono Marsia, non riconoscibile dal suo aspetto in quanto viene reso nelle vesti di un pastore che suona la zampogna, e Apollo che lo ascolta; sulla sinistra, sempre seduti, compaiono il dio dei boschi raffigurato secondo l’iconografia tradizionale e il re frigio con le sue orecchie d’asino. In secondo piano Bonifacio dei Pitati raffigura la dea Minerva che dà inizio al mito di Apollo e Marsia: secondo Ovidio la zampogna sarebbe stata inventata dalla dea che però rimanendo inorridita dalla deformazione del proprio volto mentre la suonava l’avrebbe gettata e poi sarebbe stata raccolta dal satiro Marsia. Il tempio invece può essere identificato con quello in cui il dio del Sole avrebbe appeso la pelle di Marsia dopo avergliela tolta.
Enrica Arduini