
Titolo dell’opera: Il giudizio di Mida
Autore:
Datazione: 1497
Collocazione: Parigi, Biblioteca Nazionale di Francia
Committenza: Lucantonio Giunta
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: Pan suona la zampogna
Soggetto secondario: Apollo suona la lira
Personaggi: Apollo, Pan, Mida, figura maschile
Attributi: lira (Apollo); zampogna (Pan); corona (Mida)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b22000181.item.r=midas.f37.langEN
Bibliografia: Guthmüller B., Mito, poesia, arte: saggi sulla traduzione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997
Annotazioni redazionali: L’incisione è tratta dall’edizione dell’ Ovidio Methamorphoseos vulgare stampata a Venezia nel 1497 presso il tipografo Zoane Rosso su commissione del nobile fiorentino Lucantonio Zonta; il testo è ripreso da Giovanni de Bonsignori che nel 1375 iniziò a comporre una volgarizzazione delle Metamorfosi ovidiane corredate da spiegazioni allegoriche per rendere i miti accessibili ai fedeli cristiani ma secondo una rilettura moralizzata. Le xilografie sono 52, di autore anonimo; questa con Mida rispettando la struttura del testo ovidiano occupa la parte centrale del foglio LXXXXIII dell’XI libro. L’ incisione raffigura contemporaneamente due momenti distinti: l’esecuzione di Pan e quella di Apollo; la prima è illustrata sulla parte sinistra del foglio: Pan è intento a suonare la zampogna, seduto su una roccia, alla sua destra siede Mida che ascolta attentamente, mentre Apollo compare da dietro un albero tenendo la sua lira in mano e aspettando il proprio turno. L’albero vicino ad Apollo segna la divisione tra questa prima scena e la seconda che è rappresentata sulla destra in secondo piano: Apollo in piedi suona la lira, seduti in terra ci sono Pan, Mida ed una figura maschile che potrebbe essere identificata con il Monte Tmolo che Ovidio indica come giudice della contesa. I tre protagonisti del mito sono rappresentati in abiti rinascimentali, in entrambe le scene indossano gli stessi indumenti in modo che il lettore possa riconoscerli e capire che c’è contemporaneità di azioni.
Enrica Arduini