
Titolo dell’opera: Venere e Adone
Autore: Nicolas Poussin (1594-1665)
Datazione:
Collocazione: Londra, British Museum
Committenza:
Tipologia: disegno
Tecnica: penna a inchiostro bruno
Soggetto principale: Venere e Adone adagiati sotto un albero
Soggetto secondario:
Personaggi: Venere, Adone, amorini
Attributi: lancia, cane, corno da caccia (Adone); colombe, carro trainato da cigni, amorini (Venere)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni: Nicolas Poussin, Venere e Adone, Fort Worth, Kimbell Art Museum (Cfr. scheda opera 55)
Immagini:
Bibliografia: Rosenberg P., Prat L.-A., Nicolas Poussin 1594- 1665. Catalogue raisonnè des dessins, Edizioni Leonardo, Milano 1994, tomo I, pp. 7, 910-911; Pepper S., Poussin’s “Venus et Adonis”: an autograph work restored, in “The Burlington Magazine”, vol. CXXVII, 1985, 982-993, pp. 372-374
Annotazioni redazionali: Si tratta del disegno preparatorio, realizzato a penna con inchiostro bruno, per il dipinto conservato al Kimbell Art Museum (Cfr. scheda opera 55) destra che risulta decurtata nel dipinto. È raffigurata la scena narrata da Ovidio ai versi 554-559 (Adofc06): Venere, dopo essersi seduta con Adone sotto un pioppo, inizia a raccontare la storia di Atalanta e Ippomene per spiegare al suo giovane amante il motivo per il quale non deve cacciare i leoni e le altre belve feroci. In secondo piano è visibile il carro della dea trainato dai cigni con il quale partirà per Cipro una volta terminata la storia; sono presenti numerosi amorini che giocano tra di loro o con gli animali: essi rappresentano la passione amorosa e quindi la vita. Invece il putto che dorme in primo piano, al cui fianco si trova una torcia abbandonata, potrebbe essere ricollegato all’iconografia funeraria romana sviluppatasi nel III secolo e ripresa ampiamente in età rinascimentale; il putto dormiente, infatti, rappresenterebbe la volontà di spegnere le passioni, quindi la vita; e in questo caso prefigurerebbe la morte di Adone.
Enrica Arduini