53: Venere e Adone

Titolo dell’opera: La morte di Adone

Autore: Nicolas Poussin (1594-1665)

Datazione: 1627 ca.

Collocazione: Caen, Musee de Beaux-Arts

Committenza: Angelo Giori (1586-1662)

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (57 x 128 cm)

Soggetto principale: Venere versa del nettare su Adone morente

Soggetto secondario:

Personaggi: Venere, Adone, fiume Adone, putti

Attributi: colombe, carro (Venere); lancia, corno da caccia (Adone)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.univ-montp3.fr/~pictura/GenerateurNotice.php

Bibliografia: Mahon D., Nicolas Poussin works from his first years in Rome, The Israel Museum, Jerusalem 1999, pp. 114-115; Rosenberg P., Prat L., Nicolas Poussin 1594-1665 (Galerie nationals du Grand Palais, 27 settembre 1994-2 gennaio 1995),Reunion des musee nationaux, Parigi 1994, pp. 154-155; Blunt A., Sterling C., Exposition Nicolas Poussin, Edition des musee nationaux, Parigi 1960, p. 64; Nicolas Poussin: I primi anni romani, Electa, Milano 1998, pp. 80-81

Annotazioni redazionali: Il dipinto raffigura il passo di Ovidio narrante il momento in cui Venere, avendo trovato Adone morente, versa del nettare sul sangue del giovane dal quale nascerà un fiore di melograno, simbolo del ritorno annuale della vita del giovane (Adofc06). Sulla sinistra del dipinto, accanto al carro della dea abbandonato velocemente, è presente la personificazione del fiume Adone: infatti secondo Giovanni Andrea dell’Anguillara, al fiume venne dato il nome del giovane cacciatore ed ogni anno, in occasione dell’anniversario della morte, dalla sua fonte sgorgava del sangue per ricordare la tragica vicenda (Adofr06). Il dipinto dovrebbe appartenere ad un gruppo di tele realizzate dal pittore durante i primi anni del soggiorno romano e prima della tela con La morte di Germanico (1626-28); Blunt posticipa la datazione al 1630. Proveniente dalla collezione del cardinale Angelo Giori, membro della cerchia del Papa Urbano VIII, fu venduto dal mercante Alvarez al re di Francia Luigi XIV nel 1682; venne poi trasferito dal Museo del Louvre al Museo di Caen nel 1802.

Per un'analisi del rapporto tra l'iconografia della morte di Adone e quella della passione di Cristo, e sull'influenza dell'Adone del Marino si rimanda all'articolo di Nicolette Mandarano, Pittura Parlante, Poesia Taciturna.

Enrica Arduini