
Titolo: Venere e Adone
Autore: Alessandro Varotari, detto il Padovanino (1588-1649)
Datazione: 1622 ca.
Collocazione: Roma, palazzo Montecitorio
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica:
Soggetto principale: Venere sta trattenendo Adone che sta partendo per la caccia
Soggetto secondario: Amore sta prendendo una freccia
Personaggi: Venere, Adone, Amore
Attributi: cani, lancia, corno (Adone); colombe (Venere); faretra, frecce (Amore)
Contesto: scena all’aperto in un bosco
Precedenti:
Derivazioni:
Bibliografia: Ruggeri U., il Padovanino, edizioni dei Soncino, Soncino (Cr) 1993, pp.16-18
Annotazioni Redazionali: Il tema del dipinto, cioè il commiato di Adone, inizia ad essere raffigurato nel ‘500 veneto, in particolare da Tiziano che lo ha sviluppato in più dipinti (Cfr. scheda opera xx). Padovanino riprende la posizione delle figure tizianesche, benché qui Venere venga raffigurata frontalmente, ma soprattutto ricalca l’iconografia dei precedenti tizianeschi. Adone è vestito alla stessa maniera del dipinto di Tiziano, compresi i calzari che sono tipici dei cacciatori che li ritroviamo in raffigurazioni antiche, come nel monumento funebre con la morte di Adone del Vaticano (Cfr. scheda opera 07) e ha gli stessi attributi (corno e lancia). Vicino ai piedi di Venere si trova un vaso rovesciato simbolo della passione sopita, anche questo ripreso da Tiziano. Infine Amore sta prendendo una freccia dalla faretra, riferimento al fatto che fu proprio una freccia di Amore a causare l’amore fra Venere e Adone.
Tancredi Farina