44: Venere e Adone

Titolo dell’opera: La morte di Adone

Autore: Antonio Tempesta (1555-1630)

Datazione: 1606

Collocazione: Metamorphoseon sive transformationum Ovidii libri XV aeneis formis incisi, et in pictorum antiquitatisque studiosorum gratian nunc primum, Anversa 1606, f. 98

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia (9,7 x 11,5 cm)

Soggetto principale: Adone scopre il corpo di Adone

Soggetto secondario: 

Personaggi: Venere, Adone, cinghiale, cane

Attributi: carro di nuvole, colombe (Venere); lancia, cani (Adone)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Buffa S.,Antonio Tempesta, in The illustrated Bartsch, vol. 36 (part. 3), Abaris books, New York 1984; Guthmuller B., Mito, Poesia, Arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento,Bulzoni, Roma 1997; Alpers S., The decoration of the Torre della Parada, Arcade, Bruxelles 1971, pp. 90-91;  Cieri Via C., L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, p. 14.

Annotazioni redazionali: La xilografia in questione è tratta dal Metamorphoseon sive transformationum Ovidii libri XV aeneis formis incisi, et in pictorum antiquitatisque studiosorum gratian nunc primum stampato nel 1606, ad Anversa, presso Petro de Jode. Si tratta di un compendio in latino delle Metamorfosi di Ovido, illustrato da 150 xilografie da Antonio Tempesta in cui si prosegue la tendenza già del Salomon (Cfr. scheda opera 26) e successivamente di Simeoni (Cfr. scheda opera 28), di dare una posizione predominante all'immagine rispetto al testo scritto, sintetizzato in pochi versi esplicativi. La maggior parte della critica tende poi a mettere in relazione queste opere anche a livello iconografico: se per le incisioni del Salomon e del Simeoni è stata usata la stessa matrice e si parla quindi di un legame diretto, indubbia è l'influenza che questi ultimi ebbero sulla produzione successiva, e in particolare su Tempesta che comunque risente enormemente nello stile del clima tardo manierista italiano. Tempesta si concentra sull'azione figurata, semplifica e de-enfatizza la composizione aumentando la misura delle immagini e le proporzioni tra le figure. L'impostazione dell'incisione della Morte di Adone riprende quella del Salomon del 1557 (Cfr. scheda opera 27), ed entrambi gli incisori rimango molto fedeli al testo ovidiano. Viene illustrato il momento in cui Venere sopraggiunge sul suo carro di nuvole dopo aver visto il corpo senza vita del giovane amato tuttavia in Tempesta il carro non è trainato da cigni ma da colombe, altro attributo della Dea, variazione, questa, rintracciabile in altre opere del periodo come l’opera del Bertoja conservata al Louvre (Cfr. scheda opera 32), il quadro di Ribera conservato a Cleveland (Cfr. scheda opera 60) e l’affresco di Rosso Fiorentino nella Galleria di Francesco I a Fontainbleau (Cfr. scheda opera 18). Adone è ritratto accasciato con accanto la lancia, suo attributo e simbolo della attività venatoria. In secondo piano, un cane da caccia insegue il cinghiale che ha ucciso il giovane, come nella incisione del Salomon.

Gaia Dionisi