
Titolo dell’opera: Adone trasformato in fiore
Autore: Gabriele Simeoni
Datazione: 1559
Collocazione: La vita et metamorphoseo d’ovidio figurato e abbreviato in forma d’epigrammi da M. Gabrielo Symeoni con altre stanze sopra gl’effetti della luna: il ritratto d’una fontana d’avernia: et un’apologia generale nella fine del libro dell’illustrissima signora duchessa di Valentinois a Lione, per Giovanni Torres, Tipographo Regio, Lione 1559, Libro X, f. 147
Committenza
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: la morte di Adone
Soggetto secondario: scena di caccia
Personaggi: Venere, Adone
Attributi: cocchio, cigni (Venere); cani, lancia, cinghiale (Adone)
Contesto: scena all’ aperto
Precedenti: Bernard Salomon, La Metamorphose d’Ovide Figurèe, Lione 1557 (Cfr. scheda opera 27)
Derivazioni:
Immagini: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/index.html#OtherWorks
Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia e arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997
Annotazioni redazionali: Anche per questa seconda incisione di Simeoni dedicata al mito di Venere e Adone, valgono le stesse osservazioni già riscontate nell’analisi di quella precedente, raffigurante un episodio precedente della storia (Cfr. scheda opera 28). Non vi sono differenze riscontrabili rispetto al precedente costituito dall’incisione di Salomon (Cfr. scheda opera 27). Ritroviamo infatti in secondo piano la rappresentazione dell’ultimo e fatale inseguimento per Adone e la raffigurazione del cinghiale, causa della sua morte; in primo piano il ritorno di Venere dopo aver sentito i gemiti di Adone, la sua disperazione nel trovare l’amato morto e la volontà di perpetuare il proprio lutto in eterno con la trasformazione di Adone in anemone.
Loreley Paratore