28: Venere e Adone

Titolo dell’opera: Venere e Adone

Autore: Gabriele Simeoni

Datazione: 1559

Collocazione: La vita et metamorphoseo d’Ovidio figurato e abbreviato in forma d’epigrammi da M. Gabriello Symeoni con altre stanze sopra gl’effetti della luna: il ritratto d’una fontana d’avernia: et un’apologia generale nella fine del libro dell’illustrissima signora duchessa di Valentinois a Lione, per Giovanni Torres, Typographo Reggio, Lione 1559, Libro X, f. 144

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Venere e Adone

Soggetto secondario: scena di caccia

Personaggi: Venere, Adone

Attributi: cani (Adone)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti: Bernard Salomon, La Metamorphose d’Ovide Figurèe, Lione 1557 (Cfr. scheda opera 26)

Derivazioni:

Immagini: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/index.html#Other

Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia e arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997

Annotazioni redazionali: L’opera di Simeoni, stampata due anni dopo La Metamorphose Figurèe di Bernard Salomon (Lione 1557) deriva da questo precedente fondamentale che, del resto, costituì il modello “per intere generazioni di illustratori di Ovidio” (Guthmuller). Come nell’opera di Salomon, si ritrova dunque lo stesso numero di incisioni dedicate al mito di Venere e Adone e la stessa impostazione di pagina con l’inscriptio che introduce al mito, la pictura che lo rappresenta e la subscriptio che lo descrive. Unica differenza, in Simeoni, è la numerazione progressiva delle raffigurazioni posta proprio accanto all’inscriptio. Questa è la prima delle due incisioni dedicate al mito di Venere e Adone e non presenta alcun tipo di differenze rispetto al precedente di Salomon (Cfr. scheda opera 26). Ritroviamo infatti la stessa organizzazione e disposizione delle scene che rappresentano la passione di Adone per la caccia e le preoccupazioni che questa suscita in Venere. Anche qui, sullo sfondo si vede una scena di caccia in cui Adone è accompagnato sia da Venere che dai cani e che rappresenta un episodio della sua vita precedente a quello raffigurato nel soggetto principale, dove i due riposano sotto l’ombra di un albero. È in questo momento che Venere cerca di convincere Adone a non cacciare animali feroci (in particolare cinghiali e leoni) e anzi a fuggirli, ammonimento che però non riuscì a distogliere Adone e a sottrarlo al proprio destino.  

Loreley Paratore