Titolo: L’amore addormentato tra Venere e Adone (?)
Autore: Francesco Primaticcio (1503-1570)
Datazione: 1552-1556
Collocazione: Parigi, museo del Louvre
Committenza: Enrico II
Tipologia: disegno
Tecnica: matita rossa, lumeggiature, tracce di stilo
Soggetto principale: Adone prende una freccia e Venere si dispera, mentre Amore dorme
Soggetto secondario:
Personaggi: Venere, Adone, Amore
Attributi: arco, frecce (Adone); ali (Amore)
Contesto: scena all’aperto in un bosco
Precedenti:
Derivazioni:
Bibliografia: Cordellier D., la sala da ballo a Fontainebleau, in “Primaticcio: un bolognese alla corte di Francia”, 5 continents editino, Milano 2005, pp. 240-243
Annotazioni Redazionali: questo disegno è uno studio per le figure del quarto quadro del vano della nona finestra, cioè seconda crociera sud, della sala da ballo a Fontainebleau. Il disegno è di difficile identificazione, poiché i personaggi non hanno attributi così evidenti tali da identificarli univocamente. Solamente Adone ha un arco e delle frecce, che non sono i suoi soliti attributi, poiché le fonti, Ovidio in primis, parlano di lance, ed anche gli altri artisti, ad eccezione di Annibale Carracci (Cfr. scheda opera 35) non lo raffigurano con l’arco ma con la lancia. Quindi il disegno è stato interpretato in più modi durante i secoli: due cupidi sdraiati e una ninfa tutta desolata (padre Dan, 1642); Cefalo e Procri; Diana attende impaziente il risveglio di Endimione. Il catalogo su Primaticcio (2005) lo identifica come Apollo, Amore e Ciparisso, mentre il museo del Louvre a cui appartiene il disegno, lo identifica come Amore addormentato tra Venere e Adone. Nessuna fonte racconta che Venere si disperi prima della partenza per la caccia di Adone, mentre in tutte è sottolineata la disperazione della dea alla scoperta del cadavere dell’amato. Quindi nel disegno, Venere è raffigurata disperante poiché Adone sta preparandosi per la caccia, infatti sta prendendo una freccia dalla faretra, prefigurando in questo modo la tragica fine dell’amato. A rafforzare questa ipotesi c’è il fatto che Amore è addormentato e quindi potrebbe essere identificato come Thanatos, il genio della morte, che ha uno stretto rapporto con il sonno (tra sonno e morte come sonno eterno il passaggio è diretto). Amore addormentato viene raffigurato successivamente anche da Poussin (Cfr. scheda opera 55). Comunque esiste un dipinto corrispondente al disegno in cui Adone è raffigurato con un paio di ali, identificandolo chiaramente come Amore. Questo dipinto confermerebbe l’interpretazione che diede padre Dan del disegno.
Tancredi Farina