Titolo dell’opera: Morte di Adone
Autore: Giovanni Battista di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino (1495-1540)
Datazione: 1535-1540
Collocazione: Fontainebleau, Galleria di Francesco I, parete sud
Committenza: Francesco I (1494-1547)
Tipologia: dipinto murale
Tecnica: affresco
Soggetto principale: Adone morto è sostenuto da figure femminili alate e putti anch’essi alati mentre Venere giunge dall’alto sul suo carro
Soggetto secondario:
Personaggi: Adone, Venere, Amore alato, figure femminili alate, figura femminile con una ruota, figura femminile con martelli, putti alati
Attributi: carro, colombe, Amore alato (Venere); faretra con frecce (Amore alato)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: www.cadeau.com
Bibliografia: Dan P., Trésor des merveilles de la Maison Royale de Fointanebleau, Parigi 1642, p. 93; Panofsky D., Panofsky E., The iconography of the Galerie of François Ier at Fontainebleau, in “Gazette des Beaux Arts”, LII, 1958, pp. 113-177; Ciardi R.P., Mugnaini A., Rosso Fiorentino. Catalogo completo dei dipinti, Contini, Firenze 1991, pp. 138-143; Samoyault J., Guide du musée national du Château de Fontainebleau, Parigi 1991, pp. 93-94; Barocchi P., Il rosso fiorentino, Verba volant bibliophile, Londra 2003, pp. 109, 110, 146, 147; Natali A., Rosso Fiorentino. Leggiadra maniera e terribilità di cose stravaganti, Silvana Editoriale, Milano 2006, p. 238
Annotazioni redazionali: la Galleria di Francesco I è situata in un’ala del Castello di Fontainebleau realizzata nel 1528 per collegare gli appartamenti reali e il convento dei Trinitari. La sua decorazione è stata assegnata qualche anno dopo la costruzione,al Rosso Fiorentino e a un gruppo di pittori e scultori francesi, italiani e fiamminghi. Molto si è discussodell’idea generale che avrebbe ispirato i soggetti delle varie composizioni della Galleria. Gli affreschi infatti non rappresentano gli episodi di uno stesso mito e pur provenendo da diverse fonti sembrano rispondere ad uno stesso intento allegorico. La tesi più sostenuta è quella del padre Pierre Dan (Dan, 1642) il quale a poco più di un secolo dalla realizzazione degli affreschi aveva pensato che nella galleria fossero narrate le vicende della vita del sovrano Francesco I. L’ipotesi sarebbe confermata dal fatto che in due affreschi Francesco I appare di persona (Barocchi, 2003). Per quanto riguarda l’affresco con Venere e Adone, l’artista ha raffigurato al centro del riquadro il corpo morto di Adone sostenuto da figure femminili alate e da putti alati. In alto due colombe conducono il carro di Venere che appresa la notizia della morte dell’amato accorre dall’alto sul suo carro e si strappa i capelli per la disperazione: puntuale è in questo caso il riferimento al mito narrato da Ovidio (Adofc06). Sul carro della dea, oltre al piccolo Amore alato che guarda in basso verso Adone, c’è una figura femminile che tiene una ruota sotto il braccio. Questa secondo Samoyault (1991) avrebbe una banderuola sulla testa e dovrebbe essere identificata con la Fortuna, mentre le figure femminili alate che si apprestano ad adagiare il corpo di Adone sarebbero le Oreadi. Inoltre poco visibile per la scarsa conservazione dell’affresco è un’altra figura femminile, una vecchia, collocata dietro la donna con la ruota e che ha dei martelli in mano. Sempre secondo Samoyault (1991) tale figura sarebbe da identificarsi con l’Avversità. Infine, in basso, a sinistra dell’osservatore, l’artista ha collocato una figura femminile alata piegata e in lacrime, dietro una fanciulla dall’espressione spaventata che fugge con i capelli al vento e in alto un putto che porta in volo gli abiti di Adone.
Maria D’Adduogo