03: Venere e Adone

Titolo dell’opera: Adone conteso tra Afrodite e Persefone

Autore:

Datazione: metà IV sec. a.C.

Collocazione: Napoli, Museo Archeologico Nazionale, proveniente da Canosa (Atallah)

Committenza:

Tipologia: vaso (pelikè)

Tecnica: pittura a figure rosse

Soggetto principale: registro superiore: Zeus assiso in trono presiede la contesa di Adone tra Afrodite e Persefone; registro inferiore: morte di Adone

Soggetto secondario: 

Personaggi: registro superiore: Zeus, Adone bambino, Afrodite, Calliope e Persefone, registro inferiore: Adone morente, Amorino, Ecate, Persefone, Afrodite

Attributi: registro superiore: Amore (Afrodite); registro inferiore: torce spente (Ecate);

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Atallah W., Adonis dans la letterature et l’art grecs, C. Klincksieck, Parigi 1966, pp. 205-207; Felletti Maj B.M., ad vocem “Adone”, in Enciclopedia dell’arte antica, vol. I, Rizzoli, Milano 1984 p. 69; Servasi-Soyez B., ad vocem “Adonis”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1986, pp. 222-223, 229

Annotazioni redazionali: L’episodio raffigurato su questo vaso rappresenta un episodio diverso del mito di Afrodite e Adone, che non troviamo in Ovidio ma in altre fonti, la disputa tra Afrodite e Persefone. Apollodoro nel primo libro della sua opera narra una versione diversa rispetto a quella ovidiana di questo mito: Afrodite affidò il bel fanciullo, ancora in fasce, a Persefone perchè lo custodisse; questa però, si innamorò di Adone e si rifiutò di restituirlo alla dea dell’amore. La contesa fu risolta da Zeus, il quale decise che Adone avrebbe trascorso un terzo dell'anno con Afrodite, un altro terzo con Persefone e l’ultimo terzo da solo; il giovane però, decise di passare anche questo periodo con la sua amata Afrodite (Adofc07). Secondo un’altra tradizione tramandataci da Igino, a far da giudice in questa disputa fu chiamata da Zeus la musa Calliope, la quale decise che ognuna delle dee passasse con Adone metà dell'anno (Adofc08). In ogni caso, non bisogna dimenticare che tutte le fonti fino ad ora citate sono successive alla realizzazione del pelikè per cui sicuramente possiamo affermare che i due autori si siano rifatti a una tradizione orale precedente. Nel registro superiore del vaso troviamo Zeus assiso in trono mentre presiede alla contesa di Adone tra Afrodite e Persefone. A sinistra Adone bambino che si appoggia alla lancia contemporaneamente retta da Zeus; Persefone in piedi. A destra in posizione invocante vediamo Afrodite che tiene con un braccio un piccolo Amore e più in alto Calliope (Igino). Nel registro inferiore c’è Adone disteso morente su un letto funebre con le braccia alzate intorno alla testa; un Amorino gli porge un piatto. Al suo capezzale Ecate con due torce spente in mano: nella Teogonia di Esiodo viene descritta come una divinità benevola invocatasoprattutto per proteggere i giovani. A destra c’è Persefone con un ramo di mirto in mano in atteggiamento composto, e dietro di lei Afrodite velata che piange.

Alessandra Griscioli