
Titolo dell’opera: Adone e Afrodite
Autore: attribuito a Aisone (Beazley)
Datazione: fine V sec. a.C.
Collocazione: Parigi, museo del Louvre, proveniente da Atene (Beazley)
Committenza:
Tipologia: vaso (lècythe)
Tecnica: pittura a figure rosse
Soggetto principale: Adone e Afrodite
Soggetto secondario: Himeros
Personaggi: Adone, Afrodite, Himeros
Attributi:
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Aphrodite_Adonis_Louvre_MNB2109.jpg
Bibliografia: Atallah W., Adonis dans la letterature et l’art grecs, C. Klincksieck, Parigi 1966, pp. 125-128; Felletti Maj B.M., ad vocem “Adone”, in Enciclopedia dell’arte antica, vol. I, Rizzoli, Milano 1984 p. 69; Servasi-Soyez B., ad vocem “Adonis”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1986 I, 1, pp. 222-223 e 229
Annotazioni redazionali: Adone occupa una posizione centrale all'interno della composizione. È seduto al di sopra del suo mantello, risultando completamente nudo; ha lunghi capelli ricci che ricadono sul volto, in testa una corona di alloro e stringe tra le mani una lira. In posizione frontale, ha la testa rivolta verso Afrodite la quale occupa la parte sinistra della scena. La dea è abbigliata con un lungo mantello animato da diverse pieghe, ha una collana di perle al collo, sulla testa porta una piccola corona che non permette ai capelli di cadere liberamente. Con la mano sinistra Afrodite sta compiendo un gesto particolare, come se stesse per spogliarsi; questo gesto è interpretato da Atallah (1966) come una Anakalypsis, ovvero la danza dello svelamento. Tale rituale veniva eseguito dalle donne quando si concedevano per la prima volta al proprio uomo. Questa interpretazione trova un puntuale riscontro nella presenza del personaggio maschile alato che occupa la parte destra della composizione, identificabile con Himeros, ovvero la personificazione del desiderio. Il personaggio in questione è rappresentato nell'antichità esclusivamente nelle scene d'amore e in questo caso specifico reca come dono ai due amanti un piatto pieno di pomi. Un elemento alquanto anomalo è che nessuno dei critici fa menzione del fatto che la figura di Adone evoca quella di Apollo. Il personaggio maschile al centro della composizione è connotato dalla lira, attributo principale del dio, ha in testa una corona di alloro e ha i capelli ricci e lunghi che scendono fino alle orecchie. Apollo infatti, nelle raffigurazioni dell’arte antica presenta proprio queste particolari caratteristiche iconografiche, ed è molto strano che Adone, in questo vaso, assuma queste sembianze. Tale riscontro non avviene nelle altre opere analizzate, le quali presentano un’iconografia più specifica per Adone, il quale è solitamente accompagnato da un cane e/o ha attributi da cacciatore (Cfr. scheda opera 06; scheda opera 10).
Luigi Fragnito