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GABRIELE SIMEONI, La vita et metamorfoseo d'Ovidio figurato et abbreviato in forma d'epigrammi, a Lione, per Giovanni di Tornes, Typographo Regio, 132, 135

 

132. Venere innamorata d’Adone

Nutrir le Nynfe Adon come figliuolo,

Ch’ogni giorno in beltà hero crescea,

Et per le selve peregrino et solo

Ogni suo studio nel cacciar ponea.

Costui (lasciato Pafo, e ‘l terzo Polo)

Prese in amor d’Amor la madre et Dea,

Et l’ammonì (tanto il suo mal la cuoce)

Di non cacciargi mai bestia feroce.

 

135. Adone morto da un Cignale et mutato in fiore

L’incredulo figliuol di Myrra pure

Nel bosco caccia ogni selvaggia fiera,

Ecco un Cignial, che le spumose et dure

Zanne discopre con la fronte altiera.

Il giovan vuol ch’un spiede l’assicure,

Ma la bestia è di lui più forte et fiera,

Si che il firisce, et morto, à mano à mano

Diventa un fior, che par di Melagrano.