I sec. d.C.
APOLLODORO (?), Biblioteca, I, 16; I, 135
Traduzione da: http://xoomer.virgilio.it/novaphilae/Biblioteca%201.htm
1.16
(…) Clio invece s’innamorò di Piero, figlio di Magnete: era la vendetta di Afrodite, per il disprezzo con cui Clio aveva parlato del suo amore con Adone.
1.135
Adone, invece, era ancora un ragazzo quando, a causa dell’ira di Artemide, durante una caccia fu ferito da un cinghiale, e morì. Ma, secondo Esiodo, Adone era figlio di Fenice e Alfesibea; secondo Paniassi, invece, era il figlio che Tiante, re di Assiria, ebbe da sua figlia Smina. Afrodite adirata contro Smina, che non le tributava dovuti onori, fece si che s’innamorasse di suo padre, con l’aiuto della nutrice la fanciulla dormì per dodici notti insieme a suo padre; senza che questi la riconoscesse. Ma quando si accorse che era sua figlia, estrasse la spada e la inseguì, e lei, ormai alle stretta, pregò gli dei di renderla invisibile. E gli dei ebbero compassione di Smirna e la tramutarono in quella pianta che appunto si chiama smirna. Al decimo mese la pianta si spaccò e nacque un bambino di nome Adone. Era tanto bello che Afrodite, senza che gli Dei lo sapessero, lo mise, ancora in fasce, dentro una cesta e lo affidò a Persefone perché lo nascondesse. Ma Persefone quando lo vide così bello, non volle più ridarlo ad Afrodite. Allora, per decisione di Zeus, l’anno venne diviso in tre parti, e ordinò che Adone stesse da solo per un terzo dell’anno, per un altro terzo con Persefone e l’ultimo terzo con Afrodite. Ma Adone rimase con lei anche per quella parte dell’anno in cui avrebbe dovuto restar solo e poi durante una caccia fu ferito da un cinghiale e morì.