34: Pigmalione

Titolo dell'opera: Pigmalione e Galatea

Autore: Jean-Baptiste Deshays

Datazione: 1765

Collocazione: Tours, Musée des Beaux-Arts

Committenza: 

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela

Soggetto principale: La statua realizzata da Pigmalione prende vita per intervento di Venere

Soggetto secondario: 

Personaggi: Pigmalione, Galatea, Venere, puttini, apprendista

Attributi: nudità (Galatea); ali (puttini)

Contesto: scena d’interno

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Carr J. L., Pygmalion and the Philosophes, in “Journal of The Warburg and Courtauld Institutes, 23, 1960, p. 245. Dörrie H., Pygmalion. Ein Impuls Ovids und seine Wirkungen bis in die Gegenwart, Opladen 1974, p. 51. Davidson Reid J., The Oxford Guide to classical mythology in the arts, 1300-1900’s, Oxford university Press, New York-Oxford 1993, vol.2, p. 957. Levey M., Painting and sculpture in France 1700-1789, New Haven and London 1993, pp. 227-230.

Annotazioni redazionali: Il dipinto Pigmalione e Galatea fu realizzato da Deshays nel 1765. La tela raffigura il momento cruciale del mito di Pigmalione, quello dell’animazione della statua per intervento di Venere, offrendone una lettura di tipo emozionale secondo un approccio drammatico tipico dell’epoca. Carr coglie numerose analogie compositive con il dipinto di Boucher di cui Deshays evoca lo stile (Cfr. scheda opera 32). La scena è ambientata nello studio di Pigmalione, di cui si scorgono solamente una scala ed un arco sorretto da una colonna ionica. Al centro si trova la statua ormai animata, nuda e con il volto rivolto verso lo scultore. E’ sorretta a sinistra da Venere che, insieme ad alcuni puttini, sembra fuoriuscire dal fumo emesso da un braciere votivo, particolare presente anche nel dipinto di Fragonard (Cfr. scheda opera 38), che qui viene rovesciato nel momento del miracolo. In alto a destra, altri puttini e due colombe, particolare presente anche nel dipinto di Raoux (Cfr. scheda opera 29). La tematica amorosa è quindi indicata da diversi elementi, tra cui si aggiunge una maggiore sensualità nella raffigurazione della statua rispetto alle precedenti rappresentazioni del soggetto. Un ulteriore aspetto da evidenziare è l’interpretazione del mito come fenomeno magico meraviglioso, sottolineato dall’espressione terrorizzata del giovane apprendista, in primo piano a destra.

                                                                                                                        Silvia Trisciuzzi