32: Pigmalione

Titolo dell'opera: Pigmalione e Galatea

Autore: François Boucher

Datazione: 1742

Collocazione: San Pietroburgo, Ermitage

Committenza: 

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela, 234x329 cm

Soggetto principale: La statua realizzata da Pigmalione prende vita per intervento di Venere

Soggetto secondario: 

Personaggi: Pigmalione, Galatea, Venere, puttini

Attributi: nudità (Galatea); ali (puttini)

Contesto: interno di una bottega

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Carr J. L., Pygmalion and the Philosophes, in “Journal of The Warburg and Courtauld Institutes, 23, 1960, pp. 245-246. L’opera completa di Boucher, coordinato da Ananoff A., Rizzoli Editore,  Milano 1980, p. 105. Brunel G., Boucher, Flammarion, Paris, 1986, p. 276. Levey M., Painting and sculpture in France 1700-1789, New Haven and London 1993, pp. 160-163. Joulie F. – Méjanès J.F.,  François Boucher. Hier et aujourd’hui, Réunion des Musée Nationaux, Louvre 2003-2004, pp. 117-121.

Annotazioni redazionali: Il dipinto, realizzato da Boucher nel 1742, fu donato dall’artista stesso all’Accademia di Pittura di San Pietroburgo nel 1766 tramite lo scultore Falconet che si recò nella suddetta città per realizzare la statua equestre di Pietro il Grande. E’ conservato all’Ermitage dal 1922. Per quanto riguarda la datazione dell’opera, Georges Brunel propone il periodo tra il 1750 ed il 1765. Tale ipotesi ha origine dall’analisi stilistica; infatti lo studioso nota una composizione simile per le figure femminili che circondano Pigmalione a quella dei Ciclopi del dipinto raffigurante Venere e Vulcano del 1768. Pigmalione e Galatea si inserisce all’interno della produzione a soggetto mitologico che l’artista intraprese negli anni 1732-33, al ritorno dal suo viaggio in Italia, con dipinti sulle Metamorfosi ovidiane e che proseguì per il resto della sua carriera. Boucher impronta alcuni dei suoi quadri al mondo del teatro più che a fonti letterarie. Il contesto di riferimento è quello del travestimento barocco, come si nota nel dipinto in questione. La scena è ambientata all’interno di uno studio di un artista, reso attraverso la presenza di piccoli busti scolpiti. Al centro della composizione, Galatea prende vita per intervento di Venere. Carr sottolinea che il particolare del putto che vola sopra la testa della statua animata è una ripresa fedele dell’opera di Deshays (Cfr. scheda opera 34). La dea è circondata da puttini, che la connotano come dea dell’amore, e tocca delicatamente il braccio di Galatea che volge lo sguardo verso di lei. A destra, Pigmalione, incredulo, osserva la scena.

                                                                                                                                    Silvia Trisciuzzi