30: Pigmalione

Titolo dell'opera: Pigmalione e Galatea

Autore: Sebastiano Ricci

Datazione: 1717-24

Collocazione: Ruvigliana, Heinemann collection

Committenza: 

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela

Soggetto principale: La statua realizzata da Pigmalione prende vita per intervento di Venere

Soggetto secondario: 

Personaggi: Pigmalione, Galatea, Venere, puttini, due apprendisti, due donne.

Attributi: nudità (Galatea); martello, scalpello (Pigmalione)

Contesto: scena d’interno

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Daniels J., L’opera completa di Sebastiano Ricci, Rizzoli, Milano 1976, p. 123. Dörrie H., Pygmalion. Ein Impuls Ovids und seine Wirkungen bis in die Gegenwart, Opladen 1974, p. 51. Davidson Reid J., The Oxford Guide to classical mythology in the arts, 1300-1900’s, Oxford university Press, New York-Oxford 1993, vol.2, p. 957.

Annotazioni redazionali: Il dipinto di Sebastiano Ricci, conservato in una collezione privata, è stato assegnato dalla critica agli anni 1717-24 per ragioni stilistiche. Daniels riporta la notizia che Gabrielli nel 1950 aveva proposto una datazione leggermente posteriore, sulla base del confronto con i sovrapporta di Palazzo Reale a Torino, databili al 1725-28. La tela rappresenta Pigmalione seduto di fronte alla sua statua, appena terminata, come si può intuire dal fatto che lo scultore tiene ancora in mano il martello e lo scalpello. L’espressione assorta del suo volto evidenzia l’avvenuto innamoramento per la sua opera. Alle sue spalle due apprendisti assistono alla scena; uno guarda lo scultore, il secondo la statua. Quest’ultima è raffigurata secondo il tipo della Venus pudica e sembra già prendere vita, come si può vedere dalla posizione della testa. Ai suoi piedi un calice votivo. In alto tra le nuvole, Venere con Cupido ed altri due puttini. Cupido ha scoccato una freccia, visibile nell’aria, verso lo scultore. Sulla sinistra, due figure femminili in un cortile palladiano sembrano non essersi accorte di nulla. La complessità della composizione, con numerosi personaggi, è tipica della rappresentazione di tale soggetto mitologico nel Settecento, così come il porre l’attenzione sul tema dell’innamoramento reso attraverso una forte teatralità della scena.

                                                                                                                        Silvia Trisciuzzi