26: Pigmalione

Titolo dell'opera: Frontespizio del X libro

Autore: Salomon Savery

Datazione: 1632

Collocazione: George Sandys,  Ovid’s Metamorphosis  and Mythologized, Oxford 1632

Committenza: 

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Orfeo ed Euridice;  Giacinto tramutato in fiore; Ciparisso tramutato in cipresso; Pigmalione e la statua; Mirra e Cinira; Atalanta e Ippomene; Venere e Adone; ratto di Ganimede; Cerasti tramutati in buoi.

Soggetto secondario: 

Personaggi: Orfeo; Euridice; Giacinto; Apollo; Ciparisso; Apollo; Pigmalione; statua; Mirra; Cinira; Venere; Adone; Atalanta; Ippomene; Ganimede; Giove; Cerasti.

Attributi: lira (Orfeo); serpente (Euridice); fiore (Giacinto); faretra (Apollo); cervo ucciso (Ciparisso); Apollo (corona di alloro), martello, scalpello (Pigmalione); nudità, rigidità (statua); aquila (Giove); altare (Cerasti).

Contesto: scena all’aperto con due edifici

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Alpers S., The decoration of The Torre de la Parada, Arcade Press, Brussels 1971, pp. 91-93.

Annotazioni redazionali: L’opera di Sandys è una traduzione inglese delle Metamorfosi pubblicata per la prima volta nel 1632 ed illustrata con incisioni inventate da Franz Cleyn ed eseguite da Salomon Savery. L’opera si inserisce in un gruppo di edizioni ovidiane illustrate, di cui la prima attestazione è il volgarizzamento delle Metamorfosi di Giovanni Andrea dell’Anguillara, illustrato da Giacomo Franco e pubblicato a Venezia nel 1584 (Cfr. scheda opera 22), che si differenziano dal modello di Salomon. Infatti è presente solamente un’illustrazione a tutta pagina all’inizio di ciascun libro in cui si trova un compendio di tutte le favole mitiche raccontate nel libro. Le grandi figure in primo piano sono attribuibili a Franz Cleyn, mentre le più piccole, sullo sfondo, sono spesso dipendenti dalla tradizione legata a Salomon. Tali incisioni godettero di grande fortuna per le maggiori dimensioni delle figure e per l’ambientazione paesaggistica più chiara rispetto a quelle di Giacomo Franco. Inoltre  l’attenzione è posta non sulla metamorfosi in sè, ma sul momento più drammatico di ogni favola mitica, seguendo in questo il testo ovidiano. Svetlana Alpers sottolinea infine che Sandys dimostra un interesse per le favole mitologiche che interpreta come drammi umani. Per quanto riguarda il mito di Pigmalione, è raffigurato il momento in cui lo scultore si innamora della sua opera e la abbraccia. La scena è ambientata in una sorta di portico trabeato con colonne corinzie appartenente ad un edificio diruto.

                                                                                                                                    Silvia Trisciuzzi