Sec. II d.C.
CLEMENTE ALESSANDRINO, Protettico ai Greci, 4, 57, 3
Testo tratto da: http://www.filosofico.net/protrepticogreci.htm
Bisogna perciò avvicinarsi, quanto più è possibile, alle statue, affinché sia dimostrato anche dal loro aspetto che connaturato con esse è l'errore. Sono improntate infatti molto chiaramente le figure delle statue, del segno caratteristico dei demoni. Così, se qualcuno, andando intorno, osservi le pitture e le statue, riconoscerà subito i vostri dei dalle riprovevoli caratteristiche, Dioniso dalla sua veste, Efesto dalla sua arte, Demetra dalla sua sventura, Ino dal suo velo, dal suo tridente Poseidone, dal suo cigno Zeus; Eracle lo indica la pira, e se uno veda rappresentata una donna nuda, riconosce “l'aurea” Afrodite. Così il famoso Pigmalione di Cipro si innamorò di una statua di avorio; la statua era di Afrodite, ed era nuda; è vinto il Ciprio da quella figura e si mescola con la statua; e questo, lo racconta Filostefano. Un'altra Afrodite in Cnido era di marmo, ed era bella, un altro si innamorò di essa e si mescola col marmo, (lo racconta Posidippo; il primo nella “Storia di Cipro”, l'altro in quella di Cnido): tanto potere ebbe l'inganno esercitato dall'arte, la quale divenne in tal modo seduttrice e trascinatrice nel baratro per quegli uomini lascivi. Capace di simili effetti è l'arte manuale, ma essa non è tale da ingannare la parte razionale, e quelli che vivono secondo la ragione. A causa infatti della somiglianza della pittura, dei colombi volarono verso un dipinto rappresentante una colomba, e cavalli nitrirono verso cavalle bellamente dipinte. Dicono che una fanciulla si innamorò di una immagine, e un bel giovane, di una statua cnidia: ma in tali casi erano gli occhi degli spettatori a essere ingannati dall'arte. Giacché nessun uomo sano di mente si sarebbe mescolato con la statua di una dea, né sarebbe stato seppellito con una morta, né si sarebbe innamorato di un demone e di una pietra. Ma, quanto a voi, l’arte vi inganna con un altro genere di ciurmeria, se anche non inducendovi ad innamorarvene, certamente però ad onorare e ad adorare e statue ed i dipinti. Il dipinto è somigliante: si lodi, in tal caso, l’arte, ma non inganni l’uomo, cercando di passare per verità.