67: Orfeo e Euridice

Titolo dell’opera: Orfeo agl’Inferi e Caronte che lo scaccia

Autore: Antoine Coypel (1661-1722)

Datazione: 1715-1720

Collocazione: Parigi, Museo del Louvre, Dipartimento delle Arti Grafiche

Committenza:

Tipologia: disegno

Tecnica: tre colori su carta bruna (25,7×30,8 cm)

Soggetto principale: Caronte ascolta la richiesta di Orfeo accompagnato da un putto

Soggetto secondario: 

Personaggi: Caronte, Orfeo, putto, Cerbero

Attributi: lira (Orfeo)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Guiffrey J., Marcel P., Inventaire général des dessins du Musée du Louvre et du Musée de Versailles. Eçole française, tomo IV, Parigi 1909, n. 3035; De Mirimonde A. P., L’iconographie musicale sous les rois Bourbons. La musique dans les arts plastiques (XVII-XVIII siècles), Parigi 1975, p. 63; Garnier N., Antoine Coypel 1661-1722, Parigi 1989, n. 490, p. 226; Fohr R., in Les Métamorphoses d’Orphée, catalogo della mostra, Tourcoing, Strasbourg, Ixelles, 1994-1995, Snoeck-Ducaju e Zoon, pp. 132, 133

Annotazioni redazionali: il disegno entrato al Louvre nel 1722 sarebbe secondo Garnier (1989) uno studio per un dipinto oggi perduto. Coypel ha raffigurato un momento della vicenda di Orfeo ed Euridice: Orfeo sulle rive del fiume Stige chiede a Caronte di traghettarlo sulla riva opposta per poter rivolgere la sua supplica a Plutone e Proserpina. L’episodio di Orfeo che prega Caronte di traghettarlo non trova riscontro né in Virgilio, né in Ovidio, né in altri autori classici e medievali. Solo Niccolò degli Agostini nel 1522, nelle sue Metamorfosi scrive che Orfeo chiese a Caronte di essere traghettato. Orfeo è raffigurato mentre suona la lira, con lo sguardo rivolto al cielo. Di fianco ha un putto alato che regge una torcia accesa che volge verso Caronte e che Fohr (1994-95) ha identificato come Cupido. Accucciato ai piedi di Orfeo è Cerbero che lecca il piede del cantore. Di fronte, Caronte, dentro la barca e appoggiato al remo ascolta la richiesta di Orfeo. Si tratta quindi del primo passaggio dello Stige, e non del secondo tentativo rivelatosi infruttuoso: “Invano Orfeo scongiurò Caronte e cercò di farsi di  nuovo traghettare: il nocchiero lo scacciò” (Ovidio, Metamorfosi, X, 72-73).

Maria D’Adduogo