Titolo dell’opera: paesaggio con Orfeo ed Euridice
Autore:
Datazione: seconda metà del XVII secolo
Collocazione: Chantilly, Musée Condé
Committenza:
Tipologia: disegno
Tecnica: penna, inchiostro marrone, inchiostro seppia su carta (29,2×40,4cm)
Soggetto principale: Orfeo viene avvertito della tragedia di Euridice
Soggetto secondario: Euridice morsa dal serpente
Personaggi: Orfeo, Euridice, altri personaggi
Attributi: lira (Orfeo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti: paesaggio con Orfeo ed Euridice, seconda metà del XVII secolo, New York, Metropolitan Museum
Derivazioni:
Immagini: www.louvre.fr
Bibliografia: Blunt A., Nicolas Poussin, Pantheon Books, USA 1958; Thuillier J., Tout l’oeuvre peint de Poussin, Parigi 1974; Rosenberg P., Prat L. A., Nicolas Poussin: la collection du Musée Condé à Chantilly, 1994, n.108
Annotazioni redazionali: il disegno sarebbe una copia di un dipinto di soggetto analogo conservato al Metropolitan Museum di New York, che Thuillier (1974) assegna ad un’artista della seconda metà del XVII secolo, dopo che per lungo tempo il disegno era stato ritenuto di Poussin. In un paesaggio naturale fatto di alberi e fitta vegetazione, Orfeo seduto in primo piano, viene avvertito che sua moglie, la ninfa Euridice, è stata morsa da un serpente. Il cantore, vestito all’antica, con un elmo sulla testa, ha smesso di suonare la lira e volge lo sguardo verso sinistra poiché un uomo stante dinanzi a lui gli sta indicando in quella direzione, laddove Euridice è stata morsa dal serpente. Ad ascoltare Orfeo, seduti per terra ci sono tre personaggi, di cui due semisdraiati a busto scoperto, molto simili a divinità fluviali. In secondo piano a destra è raffigurata la sventura di Euridice: la giovane, in compagnia di altre due donne, quasi certamente le amiche ninfe citate dalle fonti, viene morsa da un serpente. È caratteristico il fatto che l’ignoto artista abbia realizzato la figura di Euridice quasi esattamente come quella realizzata da Bernard Salomon, noto per aver illustrato “La Metamorphose d’Ovide figurèe”, a Lione nel 1557. Sempre in secondo piano però a sinistra, all’interno della folta vegetazione, c’è un personaggio non riconoscibile. Sullo sfondo, oltre il fiume, ai piedi di una montagna, sono visibili delle strutture architettoniche dalle quali fuoriesce del fumo: è la città infernale dove Orfeo si recherà per cercare di riavere la moglie.
Maria D’Adduogo