65: Orfeo e Euridice

Titolo dell’opera: Orfeo ed Euridice

Autore: Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano (1611-1689)

Datazione:

Collocazione: Firenze, Collezione Emilio Pucci

Committenza: Ferdinando Pucci

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (220×170 cm)

Soggetto principale: Euridice viene afferrata da demoni e tirata nella cavità infernale

Soggetto secondario: 

Personaggi: Orfeo, Euridice, demoni

Attributi: strumento musicale (Orfeo)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Baldinucci F., Notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua, Firenze, 1681-1728, ed. a cura di Ranalli F., Firenze 1845-1847, pp. 160-161; Ewald G., Unknown works by Baldassarre Franceschini called il Volterrano, in “The Burlington Magazine”, CVX, 842, 1973, pp. 272-283; McCorquodale C., Catalogue of an important group of drawings by Baldassarre Franceschini called il Volterrano, London, Sotheby’s, 3 luglio 1980; Cantelli G., Repertorio della pittura fiorentina del Seicento, Opus libri, Fiesole 1983; Il seicento fiorentino. Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, Palazzo Strozzi 21 dice 1986-4 mag. 1987, Iantini, Firenze, p. 410

Annotazioni redazionali: già nel settecento l’opera del Volterrano era ricordata nel palazzo del marchese Roberto Pucci. Secondo il Baldinucci il dipinto fu eseguito per il marchese Ferdinando Ridolfi. Il dipinto raffigura il momento in cui Orfeo infrangendo il patto stipulato nell’Ade, si volta a guardare Euridice e le preclude per sempre la possibilità di ritornare con lui sulla terra. Non appena si è girato a guardarla, Euridice viene afferrata da due demoni che la tirano verso l’Inferno: uno le ha afferrato una caviglia mentre l’altro la tira per il braccio. La giovane ha le braccia allargate e la posizione di chi sta perdendo l’equilibrio perché tirata da due parti opposte. Ha il seno scoperto e il terrore visibile sul viso. Orfeo invece la tira verso di sé, avendola aggrappata per un drappo che le cinge la vita. Nell’altra mano Orfeo stringe non la lira ma forse un violino, strumento con il quale è riuscito ad ottenere che la moglie ritornasse con lui sulla terra. 

Maria D’Adduogo