Titolo dell’opera: Orfeo ed Euridice
Autore: Jacopo Vignali (1592-1664)
Datazione: 1625-1630
Collocazione: Le Mans, Musée de Tessé
Committenza: marchese Bartolomeo del Monte
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (146×172 cm)
Soggetto principale: Orfeo ed Euridice escono dall’Ade
Soggetto secondario:
Personaggi: Orfeo, Euridice, demone
Attributi: lira da braccio (Orfeo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Mastropierro F., Iacopo Vignali: pittore nella Firenze del Seicento, Edizioni La rete, Milano 1973, p. 90; Durey Lavergne I., Seicento, catalogo della mostra, Parigi 1988-89; J. Forneris, La musique et la peinture, catalogo della mostra, Nizza, 1991; Camboulives C., in Les Métamorphoses d’Orphée, catalogo della mostra, Tourcoing, Strasbourg, Ixelles, 1994-1995, Snoeck-Ducaju e Zoon, p. 126
Annotazioni redazionali: dopo essere stato attribuito prima a Guercino, poi a Gaetano Gandolfi, questo dipinto acquisito nel 1856 dal Museo Tessé, fu attribuito a Jacopo Vignali da Sylvie Béguin nel 1986. Il dipinto commissionato dal marchese Bartolomeo del Monte aveva come pendant Angelica e Sacripante. Forneris (1991) ha sottolineato la sua concordanza con le rappresentazioni teatrali di Orfeo in Italia tra il 1607 e il 1647, da Monteverdi a Landi e Rossi. Orfeo ed Euridice sono appena usciti dalla cavità infernale che è visibile sulla sinistra. Orfeo, riccamente abbigliato, come del resto Euridice, regge sotto il braccio sinistro la cosiddetta lira da braccio mentre con l’altra mano tiene quella di Euridice. Quest’ultima guarda verso Orfeo e gli indica il paesaggio che hanno davanti, mentre Orfeo guarda verso lo spettatore. Euridice sta per essere afferrata da un demone cornuto e alato alle sue spalle, per cui il momento della vicenda che Vignali ha scelto di rappresentare è quello in cui Orfeo avendo contravvenuto al patto stipulato negl’Inferi, perde la moglie una seconda volta.
Maria D’Adduogo