Titolo dell’opera: Orfeo ed Euridice
Autore: Alessandro Varotari detto il Padovanino (1590-1650)
Datazione: ca. 1620-1630
Collocazione: Venezia, Gallerie dell’Accademia
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (164×119 cm)
Soggetto principale: Orfeo libera Euridice dagl’Inferi
Soggetto secondario:
Personaggi: Orfeo, Euridice
Attributi: violino o lira da braccio (Orfeo)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Reggeri U., Il Padovanino, in “Saggi e memorie di storia dell’arte”, 16, 1988, pp. 101-165; Faure J. L., in Les Métamorphoses d’Orphée, catalogo della mostra, Tourcoing, Strasbourg, Ixelles, 1994-1995, Snoeck-Ducaju e Zoon, p. 126
Annotazioni redazionali: entrata nella collezione dell’accademia con la donazione Contarini nel 1838, l’opera era originariamente attribuita al Salviati. Il Padovanino ha eliminato tutti gli elementi tradizionali della narrazione della vicenda, tranne Cerbero che è il legame con il mondo infernale e la lira di Orfeo. L’artista ha forse rappresentato il momento in cui Orfeo si volta a guardare la moglie e quest’ultima ricade nella cavità infernale. Orfeo con la lira in spalla regge la donna che completamente nuda guarda verso il basso, verso gl’Inferi. Euridice poggia con un piede sullo scalone sul quale è anche Orfeo, mentre l’altra gamba poggia più in basso e si aggrappa alle braccia del marito. Cerbero il cane a tre teste è accucciato per terra di fianco ad Orfeo.
Maria D’Adduogo