31: Orfeo e Euridice

Titolo dell’opera: Orfeo ed Euridice

Autore: Hans Süss von Kulmbach (ca. 1485-1522)

Datazione: 1518

Collocazione: Oxford, Ashmolean Museum

Committenza:

Tipologia: disegno

Tecnica: penna e inchiostro marrone (15,9×28,7 cm)

Soggetto principale: Orfeo piange la morte di Euridice

Soggetto secondario: Orfeo sulla porta degl’Inferi cerca di riavere Euridice

Personaggi: Orfeo, Euridice, Cerbero

Attributi: violino (Orfeo)

Contesto: scene all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Butts B., The drawings of Hans Süss von Kulmbach, in “Master Drawings”, XLIV, 2, 2006, pp. 127-212

Annotazioni redazionali: secondo il pittore tedesco Joachim von Sandrart, von Kulmbach sarebbe stato allievo di Dürer. L’artista nel suo ultimo periodo divenne famoso per i paesaggi inseriti in una luce brillante. Un esempio è il disegno che raffigura la vicenda di Orfeo ed Euridice. Sulla data d’esecuzione non esistono dubbi poiché l’artista ha inserito il suo monogramma e la data, 1518, sul tronco dell’albero al centro della composizione. Questo disegno è l’unico di soggetto mitologico che ancora sopravvive della produzione di von Kulmbach e, il trattamento sentimentale del tema contrasta con i soggetti mitologici di Dürer. Tra le opere trattate quella di Kulmbach può essere definita un unicum: infatti l’artista ha raffigurato il poeta Tracio che si asciuga le lacrime con il dorso della mano davanti al corpo morto di Euridice. La giovane ninfa e sua novella sposa è raffigurata stesa per terra, a seno scoperto, morta, con il serpente avvolto intorno al suo braccio destro e con i denti sul collo. Orfeo è raffigurato di fianco alla moglie e con in mano un violino e l’archetto. Sullo sfondo l’artista ha raffigurato il risvolto tragico della storia: Orfeo sceso nell’Ade per riprendersi la moglie, contravviene al patto stipulato per riaverla e ormai sulla soglia delle porte del Tenaro la perde definitivamente. Infatti Orfeo si è voltato a guardare Euridice e quest’ultima sulla soglia di una cavità viene tirata indietro da esseri infernali. All’ingresso della cavità vi è il cane Cerbero. Quest’ultimo si sta dimenando e una delle tre teste è legata con una catena alla roccia. Orfeo alza le braccia al cielo, come nell’iconografia usata per esprimere sentimenti di disperazione.

Maria D’Adduogo