Titolo dell’opera: Orfeo ed Euridice abbandonano gl’Inferi
Autore:
Datazione: 1461
Collocazione: Bruxelles, Bibliothèque Royale Albert I, da un manoscritto de l’Epître d’Othea à Hector di Christine de Pizan, Ms. 9392, fol. 73v.
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura
Soggetto principale: Euridice è restituita ad Orfeo
Soggetto secondario: Orfeo ed Euridice si dirigono verso il mondo terreno
Personaggi: Orfeo, Euridice, demoni infernali
Attributi: arpa(Orfeo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Campbell, P.G.C., L'Epître d'Othea. Etude sur les sources de Christine de Pisan, Paris 1924; Mombello G., Per un'edizione critica dell' "Epistre Othea" di Christine de Pizan, in “Studi francesi”, 8, 1964, pp. 401-417; Carrara E., Mitologia antica in un trattato didattico-allegorico della fine del Medioevo: l’Epistre d’Othea di Christine de Pizan, in “Prospettiva”, 66, 1966 (aprile), pp. 67-83; Mombello G., La tradizione manoscritta dell' "Epistre Othea" di Christine de Pizan. Prolegomeni all' edizione del testo, in “Memorie dell’Accademia delle Scienze di Torino. Classe di Scienze Morali, Storiche, e Filologiche”, Torino 1967; Wisman J.A., Manuscrits et éditions des oeuvres de Christine de Pisan, in “Manuscripta”, 21, 1977, pp. 144-153; Christine de Pizan, Epître Othea, ed. critica a cura di Parusa G., Droz, Genève 1999; Friedman J. B., Orphée au Moyen Âge, Éditions du Cerf, Parigi 1999, pp. 179-248
Annotazioni redazionali: la miniatura tratta da un manoscritto dell’ Epître d’Othea mostra due episodi successivi in un’unica immagine. Al centro vi è un personaggio maschile abbigliato in modo strano, con un copricapo e una strana posizione delle gambe: è Orfeo che con la mano sinistra sta suonando non la lira ma un’arpa che tiene poggiata al corpo. La mano destra è protesa verso quella di Euridice che è raffigurata stante davanti a lui, sulla soglia della cavità infernale, mentre degli esseri infernali la spingono verso di lui e, mentre anche lei cerca la mano di Orfeo. La cavità infernale è raffigurata come la bocca spalancata di un grande pesce con denti ben aguzzi e un occhio sbarrato. All’interno della cavità i due demoni che restituiscono Euridice al marito, mentre altri due demoni sono in piedi sulla cavità stessa, vicino all’occhio. A destra dell’osservatore l’episodio successivo: in un paesaggio naturale, fatto di rocce e di alberi, i due coniugi sono già fuori dall’Inferno. Questo elemento non trova riscontro in nessuna delle fonti letterarie perché in queste è detto che il tragitto dei due avviene sempre nei luoghi infernali e il distacco soggiunge alle porte del Tenaro. Qui Euridice segue Orfeo che è davanti a lei. Il cantore sta suonando l’arpa e ha il volto girato di tre quarti, mentre la donna lo segue.
Maria D’Adduogo