Titolo dell’opera: Orfeo conduce Euridice fuori dagl’Inferi
Autore: Maestro della Città delle Dame
Datazione: 1410-1415
Collocazione: Londra, British Library, da un manoscritto de l’Epître d’Othéa à Hector di Christine de Pizan, Ms. Harley 4431, f. 126r.
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura
Soggetto principale: Orfeo ha liberato Euridice dagl’Inferi
Soggetto secondario:
Personaggi: Orfeo, Euridice, demoni
Attributi: arpa (Orfeo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: www.imagesonline.bl.uk
Bibliografia: Campbell, P.G.C., L'Epître d'Othea. Etude sur les sources de Christine de Pisan, Paris 1924; Mombello G., Per un'edizione critica dell'“Epistre Othea" di Christine de Pizan, in “Studi francesi”, 8, 1964, pp. 401-417; Carrara E., Mitologia antica in un trattato didattico-allegorico della fine del Medioevo: l’Epistre d’Othea di Christine de Pizan, in “Prospettiva”, 66, 1966 (aprile), pp. 67-83; Mombello G., La tradizione manoscritta dell’ "Epistre Othea" di Christine de Pizan. Prolegomeni all' edizione del testo, in “Memorie dell’Accademia delle Scienze di Torino. Classe di Scienze Morali, Storiche, e Filologiche”, Torino 1967; Wisman J.A., Manuscrits et éditions des oeuvres de Christine de Pisan, in “Manuscripta”, 21, 1977, pp. 144-153; Christine de Pizan, Epître Othea, ed. critica a cura di Parusa G., Droz, Genève 1999, pp. 297-299; Friedman J. B., Orphée au Moyen Âge, Éditions du Cerf, Parigi 1999, pp. 179-248
Annotazioni redazionali: la miniatura da un manoscritto dell’Epître d’Othea mette in scena il testo 70: Euridice alle porte dell’Inferno e Orfeo che vuole riaverla con una preghiera accompagnata dal suono della sua lira. Nella glossa è raccontato che Orfeo sposò Euridice ma il giorno delle nozze, la donna a piedi nudi per il gran caldo fu costretta alla fuga da un pastore che voleva averla con la forza. Fu morsa da un serpente nascosto nell’erba e morì in poco tempo. Orfeo addolorato per questa sventura, presa la sua lira si diresse nella valle degli Inferi e qui, davanti al palazzo infernale cominciò a cantare una supplica così commovente che tutti coloro che erano lì cessarono per un momento le loro occupazioni. Grazie al suo canto riottenne la sua donna ma poco dopo voltandosi a guardarla la perse nuovamente e questa volta per sempre. In questo caso i due coniugi sono raffigurati davanti all’ingresso dell’Inferno, realizzato come una cavità, a guardia della quale stanno due demoni e dalla quale fuoriescono delle lingue di fuoco. Euridice raffigurata con un lungo abito blu ha gli occhi rivolti verso il basso, una mano poggiata sul ventre e una sul seno. Di fronte a lei, Orfeo anch’egli con lo sguardo basso mentre suona un’arpa, in abiti sicuramente medieval cortesi, molto simili a quelli di un menestrello.
Maria D’Adduogo