Titolo dell’opera: morte di Euridice
Autore:
Datazione: 1375
Collocazione: Lione, Bibliothèque de la Ville, da un manoscritto dell’Ovide Moralisé, Ms. 742. fol. 166r.
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura (68×60 cm)
Soggetto principale: Euridice muore alla presenza di Aristeo
Soggetto secondario:
Personaggi: Euridice; Aristeo
Attributi: drago (Euridice)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: www.sgedh.si.bm-lyon.fr
Bibliografia: Paris G., Chretien Legouaise et autres traducteurs ou imitateurs d’Ovide, Parigi 1885, pp. 3-73; Van Moé E. A., Les manuscrits a peintures à la Bibliotheque National, in “Archives et Bibliothèques”, n.3, 1937-1938, pp. 161-169; Cotton F., Les manuscrits a peintures de la Bibliothèque de Lyon. Essai de catalogue, in “Gazette des Beaux-Arts”, LXV, 1965, n. 1156-57, pp. 265-320; Panofsky E., Rinascimento e rinascenze nell’arte occidentale, Feltrinelli, Milano 1971, pp. 99-102, nota 82; Friedman J. B., Orphée au Moyen Âge, Éditions du Cerf, Parigi 1999, pp. 179-248
Annotazioni redazionali: la miniatura tratta sempre dal Manoscritto 742 (Cfr. scheda opera 10) della Biblioteca di Lione, prosegue il racconto della storia di Orfeo ed Euridice. In questo caso la didascalia dice: “come il serpente morse Euridice al tallone”. Infatti la donna è raffigurata distesa per terra, come se stesse dormendo: in realtà il serpente, in questo caso in forma di drago alato, con zampe unghiate, orecchie appuntite e lunga coda ha addentato il tallone di Euridice, causandone la morte. La donna poggia con il gomito destro su un bastone da pastore. Dietro, a destra, Aristeo con copricapo, abito cinto in vita e bastone da pastore, sembra avere appena scoperto il corpo della donna, mostrando tutta la sua meraviglia. La caratteristica di realizzare il serpente delle fonti come un drago deriva dall’interpretazione che durante il medioevo è stata data di questo animale. Commentatori come Arnolfo d’Orleans, Giovanni del Virgilio e Pierre Bersuire hanno identificato il serpente con il male, satana, che viene calpestato da Euridice che così si allontana dalla retta via; nelle illustrazioni medievali ma anche di pieno umanesimo, il serpente in forma di drago attacca Euridice. Quello del drago era quindi il “travestimento medievale popolare per il diavolo” (Friedman, 1999, p. 215).
Maria D’Adduogo