Titolo dell’opera: Orfeo agl’Inferi
Autore:
Datazione: 320 a.C. ca.
Collocazione: Taranto, Museo Nazionale di Altamura
Committenza:
Tipologia: anfora
Tecnica: pittura a figure rosse
Soggetto principale: Orfeo con il suono della sua lira cerca di convincere Plutone e Proserpina a restituirgli la moglie
Soggetto secondario:
Personaggi: Orfeo, Plutone, Proserpina, Cerbero, Eracle, Hermes, figure femminili
Attributi: cetra (Orfeo); clava, pelle leonina (Eracle); caduceo, petaso, calzari (Hermes)
Contesto: ambiente interno
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Garezou M. X., ad vocem "Orpheus", in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae (LIMC), vol. VII, tomo II, Artemis Verlag, Zurigo e Monaco 1994, p. 66
Annotazioni redazionali: l’anfora è divisa in due registri da un motivo decorativo con foglie e fiori. Pur presentando delle lacune la scena del registro superiore è riconoscibile come “Orfeo citaredo al cospetto di Plutone e Proserpina”. La figura di Orfeo non è pervenuta integra ma di lui sono visibili il lungo abito, il volto, la tiara e le mani che suonano la cetra. Di fronte a lui il sovrano del regno, Plutone, seduto su di un ricco trono e reggente uno scettro nella sinistra. Dietro di lui una figura femminile stante, sicuramente Proserpina, che compare in quasi tutte le raffigurazioni del mondo dell’Oltretomba. Dietro Orfeo c’è il cane Cerbero tenuto per la catena da un personaggio maschile nudo con clava e pelle leonina, riconoscibile dagli attributi come Eracle. Dietro quest’ultimo vi è Hermes distinguibile dai calzari, dal petaso, dalla clamide e dal caduceo che regge con la mano sinistra, mentre volge lo sguardo verso Eracle. Nel registro inferiore si vede una donna che giunge con un otre in mano verso altre due donne. Quest’ultime stanno versando il contenuto delle loro otri in uno molto più grande. Dovrebbero essere le Danaidi o Belidi condannate negl’Inferi a versare del liquido in vasi senza fondo.
Maria D’Adduogo