Eurifc16

78-90 a.C.

PUBLIO PAPINIO STAZIO, Tebaide, VIII, vv. 55-60

Testo tratto da: Traglia A., Aricò G., (a cura di), Opere di Publio Papinio Stazio, Unione tipografica Editrice Torinese, Torino 1980, Tebaide, libro VIII, vv. 55-60

 

Odryiis etiam pudet heu! Patuisse querellis

Tartara: vidi egomat blanda inter carmina turpes

Eumenidum lacrimas iterataque pensa sororum;

me quoque…sed durae meliod violentia legis.

 

Perfino ai lamenti del cantore tracio (o mia vergogna!)

Il Tartaro si aprì: le vidi io le lacrime indegne

delle Eumenidi commosse a quel canto, e le parche rifare il pennecchio.

E anche me…ma fu più forte la legge inflessibile.