11: Mirra e Cinira

Titolo dell’opera: storia di Mirra 

Autore: Giovanni Antonio Rusconi

Datazione: 1553 (seconda edizione)

Collocazione: Le Trasformationi di m. Lodovico Dolce di novo ristampate e da lui ricorrette et in diversi luoghi ampliate con la tavola delle favole, In Venetia, appresso Gabriel Giolito dè Ferrari, 1553.

Committenza: Gabriele Giolito dè Ferrari

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: la nascita di Adone

Soggetto secondario: Mirra e la sua fidata balia; Mirra inseguita da Cinira

Personaggi: Mirra, Cinira, nutrice, ninfe, Adone

Attributi: albero (Mirra)

Contesto: paesaggio con ampia vallata, case sullo sfondo e tenda (camera di Cinira)

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 251-258.

Annotazioni redazionali: L’incisore dedica alla storia di Mirra un’unica xilografia, nella quale vengono racchiusi i tre momenti più importanti del mito: a sinistra è raffigurato il colloquio della fanciulla con la sua fidata nutrice, alla quale confida, dopo il tentativo di uccidersi, il motivo della sua disperazione: l’amore che prova verso suo padre Cinira; a destra il momento della fuga disperata di Mirra inseguita dal padre che vuole ucciderla brandendo la spada, dietro di loro è visibile una tenda con un letto, camera in cui sono avvenuti gli incontri notturni tra padre e figlia. Al centro dell’incisione vi è raffigurata la scena principale: Mirra è stata trasformata in albero dagli dei e dà alla luce un bellissimo bambino avuto dall’incestuosa relazione con Cinira, Mirra viene aiutata durante il parto dalle Naiadi che accolgono e accudiscono il nascituro. Nella parte alta del tronco dell’albero è visibile il volto di Mirra imprigionato nella corteccia. Una parte della critica tende ad identificare i due personaggi in primo piano a sinistra con i due amanti Venere e Adone anziché Mirra e la sua nutrice. 

Valentina Leonardi