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GABRIELE SIMEONI, La vita et metamorfoseo d'Ovidio figurato et abbreviato in forma d'epigrammi, a Lione, per Giovanni di Tornes, Typographo Regio, X, ff. 141-143

 

129. MYRRHA SI VUOLE IMPICCARE INNAMORATA DI SUO PADRE.

Da un lato ragion, dall’altro Amore

Han la mente e’l desio di Myrrha acceso.

Desio l’induce a manifesto errore,

ragion d’honor la porge il contrappeso.

Dubbiosa al fin tra speme e fra timore,

per la palida gola un laccio ha teso,

che sol trova, d’amore e ragion piena,

una morte rimedio a doppia pena.

 

130. MYRRHA PER MEZZO DELLA SUA BALIA USA DI NOTTE CON SUO PADRE.

La Balia, ch’havea pria dal nodo stretto

Myrrha disciolta, va cercando ogn’arte

Per dare a lei l’illecito diletto,

Et seco haver nel grave fallo parte.

Fa si, che in lei nel genital suo letto

Il genitore ha le semenze sparte.

Al padre (l’error visto) il cuor si strugge,

cerca uccider la figlia, ella si fugge.

 

131. MYRRHA MUTATA IN ARBORE, PARTORISCE ADONE.

Mentre fugge la figlia il padre irato,

et forse in van dell’erroe suo si pente,

il corpo, sol cagion del suo peccato,

alzarsi e duro diventar si sente:

ecco ch’ei pre un arboscel già nato,

che s’apre, e fu stupir chi li pon mente,

però che cosi fesso in terra espone

un fanciul, nominato il bello Adone