Mirfm10

1306-1307

DANTE ALIGHIERI,Divina Commedia, Inferno, XXXI, 34-42

 

E l’Aretin che rimase, tremando

mi disse: «Quel folletto è Gianni Schicchi,

e va rabbioso altrui così conciando».

 

«Oh», diss’io lui, «se l’altro non ti ficchi

li denti a dosso, non ti sia fatica

a dir chi è, pria che di qui si spicchi.»

 

Ed elli al me: «Quell’è l’anima antica

di Mirra scellerata, che divenne

al padre, fuor del dritto amore, amica.

 

Questa a peccar con esso così venne,

falsificando sé in altui forma,

 come l’altro che là sen va, sostenne,

 

per guadagnar la donna de la torma,

falsificare in sé Buoso Donati,

testando e dando al testamento norma».