
Titolo dell’opera: Giove rapisce Ganimede
Autore: Anonimo
Datazione: III sec d.C.
Collocazione: Sousse, Sousse Museum
Committenza:
Tipologia: pittura parietale
Tecnica: mosaico
Soggetto principale: rapimento di Ganimede
Soggetto secondario:
Personaggi: Ganimede, Giove (sotto forma di aquila)
Attributi: pedum, berretto frigio, aquila (Ganimede); aquila (Giove)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://img2.photographersdirect.com/img/12753/wm/pd2363826.jpg
http://www.stoa.org/gallery/album21/Ganymede_Beasties_Sousse
Bibliografia: Foucher L., L'enlèvement de Ganymède figuré sur les mosaïques, in “Antiquités Africaines”, 14, 1979, pp. 155-168; Sichtermann H., ad vocem “Ganymedes” in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurich, Munchen 1988, vol. IV, pp. 154-169; Marongiu M., Il mito di Ganimede prima e dopo Michelangelo, Mandragora, Firenze 2002
Annotazioni redazionali: Questo mosaico conservato a Sousse presenta l'iconografia del mito di Ganimede che si sviluppa a partire dal III secolo d.C. nelle opere musive. Louis Foucher (1979) divide i mosaici che trattano questo tema in due gruppi iconografici. Il primo, derivato dal prototipo di Leochares, comprende i mosaici che trattano il tema facendo leva sull'atteggiamento di completa accettazione del fanciullo che viene rappresentato in volo con Giove trasformato in aquila, il corpo in posizione verticale e/o parallela rispetto all'animale. Il secondo gruppo, a cui appartiene questo mosaico, è una versione più drammatica del tema nel quale il fanciullo si mostra impaurito o combattivo, quasi aggressivo nei confronti del suo rapitore. Inoltre, in questa tipologia la posizione del corpo di Ganimede è a chiasmo rispetto a quello dell'aquila, particolarità che sottolinea il suo atteggiamento di rifiuto. In entrambi i casi la scena è racchiusa in una cornice circolare, quadrata o ottagonale ed è caratterizzata da un'estrema semplificazione del modello, raffigurante due soli personaggi e, in alcuni casi, qualche elemento paesaggistico. Nel mosaico in questione Ganimede ha il braccio sinistro alzato e tiene nel destro il pedum, il bastone dei pastori. Mentre il ginocchio destro è piegato e posato su una roccia, la gamba sinistra è tesa. Le ali dell'aquila, che tiene nel becco il cappello frigio di Ganimede, si aprono orizzontalmente in contrasto con l'asse del corpo del giovane. La scena è racchiusa in una cornice circolare, contornata raffigurazioni zoomorfe incorniciate dallo stesso motivo.
Gaia Dionisi