Titolo dell’opera: Banchetto degli dei
Autore: Oltos
Datazione: 510 a.C. ca.
Collocazione: Tarquinia, Museo Nazionale
Committenza:
Tipologia: vaso attico (kylix)
Tecnica: pittura vascolare a figure rosse
Soggetto principale: Ganimede versa il nettare a Zeus
Soggetto secondario: altre divinità partecipano al banchetto
Personaggi: Zeus, Ganimede, Hestia, Afrodite, Ares, Ermes, Ebe
Attributi: fulmine (Zeus); coppa (Ganimede); fiore paonazzo (Hestia); fiore, colomba (Venere); elmo, asta (Marte); petaso, calzari alati (Ermes); melograna (Ebe)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Arias E.P., Mille anni di ceramica greca, Sansoni, Firenze 1960, pp. 86-88; Sichtermann H., ad vocem “Ganymedes” in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurich, Munchen 1988, vol. IV, pp. 154-169
Annotazioni redazionali: La coppa di Tarquinia è una dei due soli esemplari conservati prodotti da Oltos, pittore vascolare proveniente dalla città di Kylikes vissuto nel VI sec a.C. La scena su uno dei lati della kylix ritrae un'assemblea sull'Olimpo, al cui centro troviamo la figura di Gamimede che mesce il nettare a Zeus. Si tratta quindi di una rappresentazione del mito che narra le vicende successive al ratto del giovane, che, rapito dall'aquila celeste, viene reso immortale e diventa coppiere degli dei (Ganfc01; Ganfc02). L'iconografia in questione è una delle più antiche e sarà poi per lo più abbandonata dal V sec a.C. in poi. Gli dei dell'Olimpo sono facilmente riconoscibili grazie alla precisione con la quale Oltos li connota dei loro attributi: abbiamo quindi Zeus con il fulmine, Hestia che tiene in mano un fiore paonazzo, Afrodite con la colomba, Ares con le sue armi, Atena con l'elmo, Ermes con petaso e calzari alati e Ebe con la melograna. Sul lato opposto del vaso è raffigurato Dioniso, dio del vino, circondato da satiri e menadi; entrambi i soggetti raffigurati si riferiscono alla funzione della kylix, coppa da libagione.
Gaia Dionisi