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VINCENZO CARTARI, Imagini degli dei degli antichi, V, Giove

Tratto da: Vincenzo Cartari, Immagini colla sposizione de i dei degli Antichi, ed a cura di C. Volpi C., Le immagini degli dei di Vincenzo Cartari, Ed. De Luca, Roma 1996

 

(...) Danno le molte favole anchora, che si leggono di Giove, argomento di farlo in molti modi; percioche raccontano che ei si cangiava sovente in diverse forme per godere de suoi amori: come quando si mutò in toro bianco per portarsene via Europa, in Aquila per rapire Ganimede, e per havere anco Asteria, in pioggia d'oro per passare à Danae, in cigno per starsi con Leda, in fuoco per ingannare Egina, in Anfitrione per giacersi con Alcmena, in Diana per godere di Calisto, et in altre figure assai tanto bestiali, che humane, delle quali io non dirò altro, perche non trovo, che gli antichi habbino tolto essempio da queste mai per fare alcuna imagine di Giove.