1306-1307
DANTE, Divina Commedia, Purgatorio, IX, vv. 19-24
in sogno mi parea veder sospesa
un'aguglia nel ciel con penne d'oro,
con l'ali aperte e a calar intesa;
ed esser mi parea là dove fuoro,
abbandonati i suoi da Ganimede,
quando fu ratto al sommo consistoro.