16: Giacinto e Apollo

Titolo dell'opera: Apollo e Giacinto

Autore: Louis II de Boullogne

Datazione: 1688 ca.

Collocazione: Parigi, Museo del Louvre 

Committenza:

Tipologia: disegno

Tecnica: matita nera con rialzi di bianco, su carta verdastra (280 x 224 mm)

Soggetto principale: Giacinto e Apollo

Soggetto secondario:

Personaggi: Apollo, Giacinto

Attributi: arco e faretra (Apollo), corona di alloro (Apollo); lira (Giacinto)

Contesto: bosco

Precedenti:

Derivazioni: Louis II de Boullogne, Apollo e Giacinto, olio su tela, Versailles (Cfr. scheda opera 17)

Immagini:

Bibliografia: Guffrey J., Marcel P., Inventaire general illustrè des dessins du Musee du Louvre et du Musee de Versailles, II, Parigi 1908, p. 72 (n. 1468); Pigler A., Barockthemen, Budapest 1956, II, p. 30;Davidson Reid J., Rohmann C., The Oxford Guide to Classical Mythology in the Arts, 1300-1990, New York-Oxford 1993, I, p. 582

Annotazioni redazionali: Il soggetto del disegno è alquanto insolito: l’artista ha scelto qui di raffigurare un momento non fondamentale nello svolgimento del mito di Giacinto, e a cui le fonti non dedicano molto spazio. Ovidio nelle Metamorfosi riferendosi ad Apollo e al suo amore per il bel Giacinto afferma “nec citharae nec sunt in honore sagittae”, sottolineando come il dio avesse abbandonato le sue consuete occupazioni per trascorrere più tempo con il giovane. Pertanto Boullogne dovette rifarsi ad una diversa tradizione, di cui è rimasta testimonianza nel testo di Filostrato il Giovane Immagini, ma che tuttavia doveva essere antecedente, giacché ve ne sono testimonianze nella ceramica attica, dove Giacinto venne spesso raffigurato con la lira, ad evidenziare come Apollo si fosse dedicato ad insegnargliela a suonare. Filostrato il Giovane (Immagini, 14) racconta che Apollo s’innamorò a tal punto di Giacinto, da offrirgli tutto ciò che possedeva, e da insegnargli tutte le sue arti: la divinazione, il tiro con l’arco, la musica, e il lancio del disco, e uno di questi momenti è stato qui fissato dall’artista. Il ragazzo raffigurato accanto ad Apollo deve essere necessariamente Giacinto, giacché l’unico altro giovane di cui Apollo si innamorò fu Ciparisso, tuttavia qui non è presente il cervo, elemento fondamentale allo svolgimento di questa vicenda. In definitiva abbiamo qui una nuova iconografia del mito di Giacinto: la scena si svolge con ogni probabilità in un bosco, dato che i due protagonisti sono seduti sotto un albero, Apollo, lasciato l’arco e la faretra, insegna con pazienza al giovane di cui si è innamorato a suonare la lira. Si tratta di un disegno preparatorio per un dipinto, che doveva essere utilizzato come sovrapporta in una delle sale del Trianon a Versailles, e che oggi è conservato nel Museo del Castello. Lo stile del disegno è chiaramente classicista, nella volontà di riproporre la bellezza ideale dei modelli classici, soprattutto nella resa del corpo di Apollo, il tutto inserito in un’atmosfera idilliaca.  

Elisa Saviani