06: Giacinto e Apollo

Titolo dell'opera: Apollo e Giacinto

Autore: Jacopo Caraglio

Datazione: dopo il 1527

Collocazione: Parigi, Biblioteca Nazionale

Committenza: Baviera

Tipologia: incisione

Tecnica: bulino (217 x 135 mm); n. 12 della serie; le impressioni e gli stati originali non sono stati trovati

Soggetto principale: Giacinto e Apollo

Soggetto secondario:

Personaggi: Apollo, Giacinto, un amorino

Attributi: lira, corona di alloro, sedile con terminazione a forma di cigno (Apollo); disco (Giacinto)

Contesto: bosco

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: The Illustrated Bartsh 28, Abaris Books, New York 1985, p. 205;J. Davidson Reid-C. Rohmann, The Oxford Guide to Classical Mythology in the Arts, 1300-1990, New York-Oxford 1993, I, p. 581

Annotazioni redazionali: Si tratta di una delle illustrazioni della serie Gli Amori degli Dei. L’editore Baviera prima del 1527 aveva incaricato Rosso Fiorentino di realizzare i disegni per tale serie, che poi sarebbe stata incisa dal Caraglio, tuttavia dopo aver fornito solo due disegni il Rosso aveva rotto i suoi rapporti con l’editore, perciò il resto della commissione, ossia gli altri dieci disegni, a detta del Vasari, venne affidata, dopo il Sacco di Roma, a Perin del Vaga. Per quanto riguarda questa figurazione si tratta di un’iconografia alquanto originale: non abbiamo un immagine di tipo narrativo, non si tratta di un’immagine in cui vengono fissati contemporaneamente più momenti dell’episodio, non viene in realtà neppure descritto un momento particolare della vicenda, non si tratta, infatti, della “canonica” illustrazione con Giacinto a terra, in fin di vita, sostenuto alle spalle da Apollo. In modo quasi iconico l’ideatore della raffigurazione ha voluto presentarci in primo piano Apollo con il giovane Giacinto seduto sul ginocchio, il disco che sta cadendo a terra e sullo sfondo un amorino. La presenza dell’amorino che rivolge lo sguardo all’esterno, allo spettatore, per attrarlo all’interno della composizione, come il fatto che Apollo tenga Giacinto sulle gambe, lascia pensare che fra i due vi sia un rapporto amoroso, tuttavia considerato anche il titolo della serie, il tutto è trattato con discrezione. Apollo è seduto su di una specie di sedile coperto da un drappo, ma di cui si riesce a vedere la terminazione a forma di cigno, chiaro attributo del dio appunto, in quanto simbolo della bellezza e dell’anima del poeta, tanto che lo stesso Giacinto, nella ceramica attica, lo aveva spesso assunto come suo, poiché secondo le fonti il dio gli aveva concesso di attraversare le terre a lui care su di un carro tirato da cigni. Apollo, chiaramente riconoscibile dai suoi attributi, rivolge uno sguardo carico di tristezza verso il giovane, seduto sulla sua gamba destra, infatti sulla sinistra, subito sopra il piede del dio, appoggiato ad un sasso, notiamo fra l’erba il disco appena caduto o che sta cadendo. Giacinto, infatti, come ricordano le fonti, mentre si apprestava a raccogliere il disco lanciato da Apollo, ne venne colpito, e tale colpo gli fu fatale, poiché Apollo, causa della morte dell’amato, non poté fare nulla per salvarlo.

Elisa Saviani