Gabriello Symeoni, La vita et Metamorfoseo d’Ovidio, Lione 1584 (I ed. 1559), X, p. 138
Iacinto amazzato disavedutamente da Febo, & mutato in un fiore del suo nome
Mentre che mena con Iacinto il gioco
Febo, & giucando volge gl’occhi & ride,
sente tanto piacer ch’à tempo o loco
non mira, o come il braccio & la man guide.
Il disco scaglia, che sospeso un poco
in aria, cade, e ’l giovanetto ancide.
Febo in un fior l’amate membra accoglie,
et scrive AI ME nelle purpuree foglie.